Culture

"Un mondo a venire": il primo settembre a Seneghe c'è Cabudanne de sos poetas

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SENEGHE. Prende il via ufficiale a Seneghe domani, 1° settembre, la XVII edizione del festival di poesia internazionale della Sardegna, tra i più importanti del panorama nazionale. Un programma ricco di proposte che si articolerà fino al 5 settembre, con una dedica speciale a Franco Loi, il grande poeta, saggista, amico e cittadino onorario di Seneghe dal 2010, scomparso quest’anno a gennaio alla soglia del novantunesimo anno di età.

Un lungo viaggio in “Un mondo a venire”, il tema di quest'anno, aderente all'idea dell’associazione Perda Sonadora, che da diversi anni cura la direzione artistica, di interscambio culturale, poetico e culturale. Oltre cinquanta gli ospiti: artisti, poeti, musicisti, storici, ricercatori, artisti e giornalisti che si succederanno nelle prossime cinque giornate del festival, nell’unica location, il frutteto Giardini de Murone attiguo a Sa Prentza de Murone. Qui si terranno tutti gli appuntamenti con l'unica eccezione dell’evento di chiusura che verrà realizzato al “Campo della Quercia”.

 

Fedele come sempre al legame stretto tra la lingua e alla poesia della Sardegna quest'anno il Cabudanne dedica alcuni appuntamenti alla poesia e alla cultura occitana. Mercoledì 1° settembre l’inaugurazione ufficiale vede alle 21.00 tra i versi di Max Rouquette, poeta ed intellettuale occitano autore di una vasta produzione di opere (prosa, poesia, teatro), attivo nel secolo scorso e molto noto e apprezzato in Francia. La sua scrittura nasce dall'incontro fra la cultura popolare (i racconti della grande tradizione occitana che udì da bambino) e quella della grande letteratura. L'opera dello scrittore francese rivive nel cuore del Montiferru attraverso una selezione dei suoi testi e una lettura poetica di Gisèle Pierra, docente universitaria e Montpellier e attrice che propone al pubblico testi di autori occitani e francesi, insieme a Franc Ducros, docente di letteratura italiana all'Università di Montpellier, poeta molto conosciuto in Francia e in Italia, autore tra le tante di un testo importante sull'opera di Dante. Ducros ha inoltre curato per l’appuntamento seneghese la traduzione in italiano dei testi di Max Roquette.

 

La lingua d’oc, o lingua occitana, più nota in Italia con l’attributo “provenzale”, è la lingua delle popolazioni della Francia meridionale e viene parlata nell’area occitana che si estende dalle sponde della costa guascone dell’Atlantico, passando per il Massiccio Centrale al Golfo del Leone, sino al confine con l'Italia comprendendo alcune valli piemontesi. Questa lingua oggi vive quasi le stesse difficoltà della lingua sarda, abbracciando anch'essa diverse espressioni dialettali. E a Seneghe si parlerà ancora di poesia occitana e delle sue peculiarità nell'incontro del 5 settembre alle 19.30 con la presentazione della rivista di Poesia OC. Intervengono Bruno Peyras, Frederic Fijac. Coordina l'incontro Mario Cubeddu.

Anche quest'anno i momenti conviviali sono affidati allo chef Pierluigi Fais proprietario del ristorante JOSTO  che andrà a creare con i suoi piatti un pezzo importante dell’atmosfera del Cabudanne.

Come ogni anno, la libreria Verbavoglio Emmepi Ubik accompagnerà il festival e darà a tutti gli ospiti la possibilità di sfogliare e acquistare i libri presentati durante il Cabudanne, con una particolare attenzione le ultime pubblicazioni poetiche e letterarie nazionali e internazionali.

 

L'accesso all'area del festival è consentito come da normativa solo ed esclusivamente alle persone in possesso di green pass.