CAGLIARI. Inizia l’estate con il primo live di HP Gang, Stifler e Gringo, sabato 19 giugno 2021 al Fase 2 Disco Pub di Mogoro (OR), a partire dalle 22.00. Una serata che prenderà il via con il dj set di Luca Fresu, e da mezzanotte, direttamente dalla banda di ScuolaZoo, con il dj Mattia Lucente. Il locale è a numero chiuso, i posti sono limitati, per info e prevendite contattare in Direct Message la pagina Instagram di HP Gang (official_hp_gang_7).
Il rap di HP Gang, Stifler (Alessio Arrais) e Gringo (Matteo Fois), che mette in versi la vita vera nelle case parcheggio di Mulinu Becciu, ai confini della città, e il disagio dentro “questi blocchi di cemento che ci hanno reso così forti”, tra fame, miseria, orgoglio e desiderio di riscatto sociale. HP Gang è il collettivo di cui i due giovani rapper Stifler e Gringo fanno parte, costituito dal gruppo di amici con cui sin da piccoli condividono la strada e il progetto musicale che da novembre sta ottenendo migliaia di visualizzazioni nel loro canale YouTube (HP GANG) con i videoclip “Strada”, “HP Gang”, “Guerra”, “Peaky Blinders”, “Sogno” e l’ultimo “Storie”, il cui video è stato dedicato al caro amico e parte degli HP Gang, Sandrino Carcassi, perso tragicamente il mese scorso il giorno in cui giravano il filmato musicale nel quartiere. Seguiti sempre più da giovani e giovanissimi di tutta l’isola e anche nello Stivale (diverse le collaborazioni con altri artisti nazionali) HP Gang e i due rapper si stanno facendo spazio nella scena isolana e nazionale, spopolando con i loro brani nei profili social e conquistando una sempre più numerosa fanbase grazie alla loro autenticità, ai loro testi, senza filtri, che raccontano esattamente ciò che vivono, senza sconti.
Gringo (23 anni) e Stifler (24 anni) con la crew degli HP Gang, sono amici, sempre insieme sin da bambini, cresciuti in piazza e in fretta, con la fame nello stomaco e la fame di prendersi quello che non hanno mai avuto, di riscattarsi attraverso la musica. Cresciuti tra i palazzoni popolari di Mulinu Becciu tra casini, povertà e la musica a palla nelle cuffie con i grandi rapper americani e nazionali, raccontano nei loro spara-flow a raffica, pungenti, potenti, schietti, duri e aspri, la “giungla” in cui sono nati e vivono: “Alle popolari con i miei fratelli siam cresciuti strani dentro sti bordelli”. Vita “real” fatta di storie difficili, senza false rappresentazioni di se stessi, tra deprivazioni, disoccupazione e mille espedienti per tirare avanti, spesso oltre i confini della legalità. Il loro è un linguaggio semplice, tra rime dirette e uno stile irriverente, originale, fedele alla realtà e a quello che incontra per strada e nel quartiere, “ho la gang sotto casa che mi spetta, poco slang, zero cell, urlan ‘ne’ dalla finestra (neee)”. Un luogo dove “ci siamo nati, cresciuti, incazzati, bocciati, già ai banchi di scuola” e dove sognare è un lusso, perché bisogna prima sopravvivere, con quel poco che si ha. E il rap, come insegnano le tante pagine già scritte, nella sua natura pura ed essenziale di essere scomodo, discusso, sempre nuovo e “sul pezzo”, è per HP Gang la naturale forma d’arte, musica e libertà, per lanciare il proprio messaggio e raccontare quel mondo ai margini, duro e spesso dimenticato,” di chi è cresciuto in fretta, di chi rischia e chi resta”. Ragazzi tosti che credono nel sogno ma che non vogliono ignorare la realtà e i loro problemi o silenziarli, “siamo ricchi pure dentro tutta sta immondezza”. Perché l’unico modo per non lasciarli prosperare è raccontarli. E non smettere mai di sognare, con ogni mezzo necessario. Con la musica, per esprimersi, esplodere, sentirsi vivi, liberi, stare lontano dai guai, senza chiedere niente a nessuno.
Gringo ha iniziato a rappare a tredici anni, poi appena diciottenne, poco dopo aver perso la madre, ha girato l’Europa inseguendo diversi lavori, imparando sia l’inglese che il tedesco, senza mai trascurare la scrittura dei suoi testi e i suoi freestyle, dalle liriche crude, dritte, senza mezzi termini, intense. Stifler, una passione per la musica e il rap sin da adolescente e un talento straordinario sin da piccolo per il disegno a mano, ha frequentato e studiato nei corsi per tatuatore, fino ad aprire qualche anno fa il suo studio di tattoer a Mulinu Becciu, il suo quartiere, conquistando una sempre più grande fetta di clienti. Una scelta non facile ma che gli permette di esprimere la sua arte e di rendere possibile il suo sogno con Gringo e HP Gang. Un grande talento naturale anche per la recitazione, attore co-protagonista nel ruolo di Michael nel cortometraggio L’uomo del mercato (2020), prodotto dal Celcam e Bibigula, in collaborazione con il Premio Solinas, selezionato a ottobre 2020 al festival Alice nella città, sezione parallela della Festa del Cinema di Roma.
HP Gang sta per i ragazzi delle “House Parking”, non una semplice gang, ma una famiglia, dei fratelli. Sono i ragazzi di strada che esplodono nei loro video “noi disadattati, ragazzi venuti dai margini, scenari che manco t’immagini”, come cantano nei loro flow, le cui storie sono racchiuse tra i blocchi degli edifici alti insieme a quelle di una comunità confinata ai margini della società.
Sono le case parcheggio, dove per i giovani la strada è spesso l’unica maestra di vita, e gli amici una famiglia, con cui condividere il dramma di una quotidianità difficile e molto complessa. E il rap, linfa vitale per restituire un’istantanea fedele del loro quotidiano, immediato, spontaneo, che parla dritto alla loro generazione. E per riscattarsi, perché “veniamo dalla strada e tu ce lo leggi negli occhi”.
Il locale è a numero chiuso, i posti sono limitati nel rispetto delle norme di sicurezza, per info e prevendite contattare in Direct Message la pagina Instagram di HP Gang (official_hp_gang_7). Ingresso 10€ compresa la consumazione.
- Redazione