Culture

Trentatré anni di lotta all'Hiv nel documentario "Nome di battaglia Lila"

 

 

CAGLIARI. Oltre trent’anni di battaglie, di lotte, una storia che non è finita, e si complica con il Covid. Al centro ci sono la dignità delle persone con Hiv, la prevenzione, e il diritto alla loro salute. A capo c’è la Lila, la lega italiana per la lotta contro l’aids. Il tutto è racchiuso in un documentario di 43 minuti dal titolo “Nome di battaglia Lila”. La regia è del milanese Simone Pera, mentre la produzione è della Lila nazionale Onlus in collaborazione con la Lila di Bologna.

Il film, sottotitolato per non udenti, sarà online dalle 18 di martedì 24 novembre sul sito www.lila.it. Sono passati esattamente 33 anni da quando è nata la Lila. Il 21 gennaio del 1987 è stato un gruppo di donne e uomini, con radici diverse tra loro, a decidere che sarebbe dovuta nascere.

L’Aids stava diventando la prima causa di morte tra i giovani, non solo in Italia. Molti i pregiudizi, troppo poche le cure, assistenza, e quindi le speranze di chi si ammalava. Tra le prime realtà che avevano l’obiettivo di cambiare il corso degli eventi, c’era la Lila. Iniziarono battaglie per i diritti e la dignità delle persone con hiv e per la prevenzione e salute di tutti. È nato così l’attivismo delle persone con hiv e quindi il cambiamento dei rapporti anche tra le istituzioni e i movimenti per i diritti umani. In 43 minuti si è cercato di riassumere la storia della Lila con documenti, interviste, testimonianze di anni dolorosi. Le battaglie continuano.

Oggi la pandemia non aiuta, anzi, rischia di mettere in discussione i programmi di prevenzione e i livelli di cura.