CAGLIARI. Dopo gli imprenditori del mondo della ristorazione e delle palestre, anche lo spettacolo oggi ha deciso di far sentire la sua voce. Circa 500 persone si sono date appuntamento in piazza Palazzo a Cagliari. “Assenza spettacolare”, si legge nella maggior parte dei cartelli. Il mondo della danza ha deciso di vestirsi di bianco, sulle mascherine e sulle loro tute si leggeva “salviamo la danza”. Ed è ciò che in sostanza chiedevano tutti. La salvezza. Aziende in ginocchio già prima della pandemia, ora non rimane che chiedere di poter lavorare. Un suono di tamburi, davanti al Palazzo che in città rappresenta il Governo, ma anche un minuto di silenzio.
“Abbiamo quasi tutti chiesti prestiti finanziari attraverso il decreto liquidità”, ha detto Giuseppina Perantoni, referente per la Sardegna dell’Adi, associazione nazionale scuole di danza, “ci siamo imbarcati in grossi debiti per mettere a norma le scuole”. Giancarlo Biffi, direttore artistico di Cada Die Teatro parla di una “partita molto più grande, noi non lavoriamo per lo stipendio, se non abbiamo i soldi non possiamo lavorare”. In piazza c’erano anche musicisti, Dj, cantanti, coreografi, scenografi, truccatori, tecnici, amministrativi, fotografi, sarti da soli o riuniti in società, cooperative, federazioni e associazioni, arrivati da tutta la Sardegna. E il mondo circense. “Un’altra ripartenza non riusciremo ad affrontarla”, dice Maximilian De Angelis, illusionista E rappresentante dell’unico circo in Sardegna, “chiediamo solo di fare i nostri spettacoli”.