Culture

Alghero, al nuraghe Palmavera il festival Nur

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ALGHERO. Il complesso nuragico Palmavera ospiterà, da questo giovedì fino al 27 agosto, il festival Nur, organizzato dal Teatro d'Inverno, inserito nel cartellone di "Alghero, finalmente vacanza" promosso dal Comune di Alghero con la Fondazione Alghero. 
 
LA PRESENTAZIONE. L'assessore comunale al Turismo Marco Di Gangi ha commentato: "Nonostante tutti questi limiti e vincoli è stato possibile avviare comunque una stagione come questa estiva, tutto sommato ricca di iniziative e di proposte: uno sforzo nato dalla stretta collaborazione della nostra amministrazione con la Fondazione Alghero ma anche e soprattutto con artisti, associazioni e istituzioni che comunque si stanno muovendo per cercare di ripartire e dare un segnale di speranza". Aggiungendo: "É importante anche la scelta di nuove location come il Nuraghe Palmavera di Alghero, la suggestione in grado di trasmettere è veramente unica: io credo che sia un posto veramente magico". 
 
Giuseppe Ligios, direttore artistico del Festival, ha illustrato il programma sottolineando l'importanza dello scenario - il complesso nuragico di Palmavera e il significato del progetto Intersezioni / rete di festival senza rete - che riunisce sei compagnie e i rispettivi otto festivals sotto l'egida di Fed.It.Art. Sardegna coinvolgendo dodici città e paesi (anzi tredici con le incursioni cagliaritane dei Percorsi Teatrali). Ha inoltre presentato due produzioni dei "padroni di casa" - il Teatro d'Inverno di Alghero: "Il Gatto dagli stivali", dall'omonima novella riscritta con sensibilità contemporanea e "ITIS  Galileo. Un minuto di rivoluzione!" dal monologo di Marco Paolini, nell'interpretazione di Gianfranco Corona, ispirato al grande scienziato tra gli artefici della "rivoluzione" astronomica.
Rosalba Piras (Abaco Teatro) ha presentato lo spettacolo d'apertura "Ottavio Bottecchia. Vite in volata" scritto e interpretato da Tiziano Polese (e di cui Rosalba Piras firma la regia) sul grande ciclista italiano, medaglia di bronzo al valor militare. 
Giuseppe Onnis  (Teatro Tragodia) su "Piriciò est dottori sì o no?", di Virginia Garau, liberamente tratto da una commedia di Molière, in cui si ironizza sul ruolo della medicina ma anche sulle strane e "miracolose" terapie suggerite dal protagonista, divenuto "Medico per forza" per una sottile vendetta della moglie, esasperata dalla di lui indolenza.
Maria Assunta Calvisi de L'Effimero Meraviglioso ha raccontato "Son tutte belle le mamme del mondo?", un'antologia di frammenti teatrali, poesie e canzoni per affrontare l'archetipo fondamentale della madre in tutte le sue sfumature.
E Stefano Ledda (Teatro del Segno) ha parlato di "Baroni in Laguna" da un saggio di Giuseppe Fiori, in cui si racconta la lotta dei pescatori di Cabras contro un retaggio feudale tra parole, suoni e visioni