Culture

Cagliari, Gabrielli prima e il Covid poi: spenta la magia di Suono al Civico

CAGLIARI. Prima la circolare Gabrielli, poi il coronavirus. I balconi  e le piazze  di Cagliari dicono addio a Suono al Civico. Gli artisti alla finestra, gli spettatori giù, incantati e coinvolti: la manifestazione nata a Villanova, poi estesa a Castello e anche a Sant'Elia,  era diventata un  appuntamento partecipatissimo. Ora è fermo. 

Il progetto musicale era nato cinque anni fa dall’idea di Valentina Sanna, Ricardo Curreli e Mariano Chelo e Rinaldo Pinna nel cuore del quartiere del centro storico, la piazza San Domenico. I concerti si tenevano soprattutto la domenica a mezzogiorno, ma qualcuno è stato ospitato anche in notturna. In centinaia sono rimasti con il naso all’insù per ammirare gli artisti nelle loro perfomance.

“Valutati di volta in volta per dare una luce a chi non trovava facilmente visibilità”, ha spiegato il direttore artistico Rinaldo Pinna, “un giorno ha suonato Riccardo Pittau che è diventato il trombettista di Vinicio Capossela. Gli scopi erano diversi, anche sociali, come quelli di coinvolgere le persone del posto, aprire i balconi, entrare dentro le cose”.

Le rassegne erano  due, una ad aprile e una a dicembre, e duravano sempre un mese. Gli ideatori lasciano una loro parte in quel progetto tanto seguito e di cui tanto si è parlato: “Suono al civico è l’opposto del divieto di assembramento: speriamo di poter riprendere un domani con tutti i progetti”. Infatti per Pinna Suono al civico non è l’unica rassegna che rimane al palo. “Meno che mai si potranno realizzare LiriCittà, la lirica per strada, e Sonheros,  che è un progetto musicale di aggregazione sociale”.