CARBONIA. Giù il sipario per la rassegna “How to film the world”. Quattro giorni di festival in cui Carbonia è stata crocevia di registi, montatori, scrittori professionisti e appassionati della settima arte. Tra gli incontri e le proiezioni ha offerto tanti spunti di riflessione a chi, alle prime armi, sogna di intraprendere un percorso cinematografico o chi semplicemente curioso si è avvicinato al grande schermo. I momenti salienti che raccontano la quattro giorni delle kermesse sono stati catturati dall'obbiettivo di Daniele Arca.
“Siamo molto contenti e soddisfatti anche perché da quello che abbiamo percepito è rimasto soddisfatto il pubblico che ha partecipato numeroso” commenta Paolo Serra direttore della Società Umanitaria e della Fabbrica del Cinema di Carbonia “siamo molto contenti perché c’è stata una grande interazione tra i giovani che hanno partecipato al bando Carbonia Cinema Giovani e i ragazzi delle scuole. Gran fermento all’interno della Fabbrica del Cinema che poi è un po’ quello che era il significato principale di How to film the world. Soddisfatti, un po’ stanchi, ma è una stanchezza appagante”.
Accolto da un numeroso pubblico al Cine Teatro Centrale, è stato Romolo Bugaro, scrittore e autore della storia di “Effetto domino”, film girato da Alessandro Rossetto, a chiudere la rassegna targata 2019. Durante l’incontro con gli spettatori Bugaro ha raccontato cosa si prova a vedere il proprio romanzo diventare un film. Gli appuntamenti serali sono stati anticipati invece dall’incontro tra Edoardo Morabito, montatore del film “La mafia non è più quella di una volta” e i ragazzi del bando Carbonia Cinema Giovani. La masterclass è stata un viaggio attraverso il mondo del montaggio, della scrittura e dei rapporti che intercorrono tra essi.