Culture

"Gramsci? Non mi interessa" sul palco del Teatro senza quartiere

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CAGLIARI. Gramsci? Non mi interessa. (Opera Istintiva)” è il titolo della pièce scritta – a quattro mani con Caterina Peddis – e diretta da Virginia Garau – in cartellone sabato 24 novembre alle 21 al TsE di via Quintino Sella nel cuore di Is Mirrionis a Cagliari per la Stagione di “Teatro Senza Quartiere” 2018-2019 organizzata dal Teatro del Segno nell'ambito del progetto pluriennale “Teatro Senza Quartiere / per un quartiere senza teatro” 2017-2022.

Arte e nuove tecnologie si intrecciano in una drammaturgia originale in cui la figura e le opere di Antonio Gramsci sono analizzate da un punto di vista insolito, attraverso un puntuale raffronto tra le vicende personali e familiari, il contesto storico, la capacità di emergere attraverso l'intelligenza e il talento, la determinazione e il coraggio a dispetto dell'indigenza e delle difficoltà del quotidiano, del futuro fondatore del partito comunista e del Nazareno.

Un singolare accostamento che rivela inattese analogie e somiglianze tra due fanciulli e poi due uomini straordinari, il forte legame con le rispettive madri e la “crocifissione” attraverso il corpo, in una lettura simbolica della catarsi nel dolore, oltre che della supremazia dello spirito sulla carne, ma soprattuttomette in risalto le consonanze su una fede fondata sulla fratellanza degli uomini, sull'eguaglianza e la giustizia e un pensiero politico che mira ad eliminare le differenze e le discriminazioni sociali e la povertà materiale e morale.

Gramsci? Non mi interessa. (Opera Istintiva)”  nasce quasi per reazione ad una sollecitazione esterna, come risposta paradossale all'invito a confrontarsi con una delle personalità di spicco della cultura europea e mondiale tra Novecento e Terzo Millennio, con la ricchezza e le sfaccettature del pensiero gramsciano e i molteplici aspetti, dalla dimensione intima e privata all'impegno politico, dalla scrittura al giornalismo, fino alle recensioni teatrali, dalla riflessione filosofica alla puntuale analisi e alla amara e lucida comprensione della realtà.

Sotto i riflettori Gino Betteghella, la stessa Caterina Peddis, Carmen Porcu e Daniela Melis, per una pièce multimediale firmata Teatro Tragodia, impreziosita dalle musiche originali di Paolo Congia e dai disegni digitali realizzati dall'illustratrice Carol Rollo, con il video mapping curato daMichele Pusceddu che produce il cosiddetto “effetto WOW” con l'illusione ottica delle scenografie virtuali con animazioni tridimensionali.

Gramsci? Non mi interessa. (Opera Istintiva)” si inserisce in in progetto “P.O.R. SCRABBLE lab” condiviso con AnfiteatroSud e Bocheteatro: nell'era della “realtà aumentata”, l'uso di strumenti come la penna grafica o il video mapping offre nuove e interessanti possibilità espressive per una nuova estetica teatrale.

Tra le menti più brillanti del ventesimo secolo, Antonio Gramsci rivive sulla scena in una partitura teatrale dove si fondono suoni, parole e visioni: le intuizioni politiche e gli spunti di denuncia sociale emergono con tutta la loro forza persuasiva, interpretati in chiave contemporanea a ritmo di trap, quasi a voler sottottolineare la modernità e lo sguardo profetico del grande intellettuale.

Uno spettacolo ironico e graffiante, a tratti perfino “sovversivo”, capace di instillare quel prezioso “ottimismo della volontà” con cui far fronte alla drammaticità del presente, in un'epoca di muri e confini, con popoli in fuga dagli innumerevoli conflitti “negati” o dimenticati, sull'orlo di un'immane catastrofe economica e ambientale, per ritrovare il senso della propria “umanità”. Una cifra inconsueta e sicuramente vicina alla sensibilità delle giovani generazioni per ricordare Gramsci senza scadere nella retorica delle celebrazioni ma esplorando, attraverso metafore e inediti accostamenti, le differenti linee del suo pensiero e l'urgenza di una politica attenta alle istanze di tutte le classi sociali, non secondo una logica di contrapposizione ma alla ricerca di un'armonia.