CAGLIARI. Il fantasma della Tribade è un piccolo progetto creato da L’eccezione (associazione femminista e femminile), al fine di riflettere sull’atteggiamento omertoso dettato dall’ignoranza e dal pregiudizio che ha costretto e costringe tutt’ora nell’ombra la storia del movimento lesbico. Situazione resa ancora più problematica dai pericolosi sviluppi che stanno rivoluzionando il presente del nostro paese e che peseranno come un irremovibile macigno sul futuro: dove le conquiste ottenute in termini di annullamento delle differenze di genere sembrano essere in bilico tra un rinnovato conservatorismo ed un tentativo di modernizzazione nei rapporti tra maschile e femminile. Il fantasma della tribade è la definizione che Nicoletta Poidimani adotta nel suo saggio Che razza di donne? dimostrando come durante il fascismo “lo stereotipo della “tribade” mascolina ed intersessuata dal punto di vista somatico, psichico e comportamentale…. venne utilizzato per stigmatizzare le donne che non si sottoponevano alle biopolitiche del regime” e per giustificare “il controllo medico e politico sui corpi delle donne”, utilizzando lo “stereotipo visivo della donna virile e mascolina come “degenerata”.
IL FANTASMA DELLA TRIBADE prevede
- un convegno dal titolo Il fascismo e l’archetipo “universale” femminile che si terrà martedì 6 novembre alle ore 16.30 nell’Aula Baffi in Viale Sant'Ignazio 74.
Un focus sulla figura della donna da un punto di vista storico e culturale durante il periodo fascista con uno sguardo sugli altri regimi totalitari del periodo con interventi di Federica Falchi, Carmen Corda, Gianluca Scroccu (Università di Cagliari) Elisabetta Randaccio (critico cinematografico) Francesca Falchi (attrice e drammaturga). A seguire una tavola rotonda con gli interventi di Giampaolo Salice e Andrea Serra (Università di Cagliari) e Lorenzo Caddeo (UniCa Lgbt).
Ingresso libero
- lo spettacolo DEGEN(D)ERATION-Il fantasma della tribade scritto diretto ed interpretato da Francesca Falchi con le musiche di Brigata Stirner ((Roberto Belli/Arnaldo Pontis), le elaborazioni video di Magnetica Ars Lab e i costumi di Alessia Marrocu, che andrà in scena venerdì 9 novembre alle ore 21 nello spazio degli Intrepidi Monelli in viale Sant’Avendrace 100. Lo spettacolo contiene in sé il racconto delle storie lesbiche taciute, rimosse, punite perché non “ammesse” da un regime, quello fascista, che manipolava l’immagine della donna fino a convincerla di un dualismo “naturale” che ne limitava l’azione, soffocava le aspirazioni, schiacciava le emozioni “non convenzionali”. Il testo ricostruisce la progressiva riduzione degli spazi di autonomia (compresa quella sessuale) della donna durante l’epoca fascista utilizzando i discorsi di Mussolini e della Chiesa inneggianti al binomio moglie e madre ed utilizzando in chiave metaforica Alice nel Paese delle Meraviglie di Lewis Carrol. I racconti delle protagoniste, che cercano di ritagliarsi uno spazio di autonomia nel quotidiano, nel tentativo di non tradire le proprie inclinazioni si intrecciano con alcune parti di Alice riscritte in chiave trasgenderper enfatizzare il lato grottesco della situazione nella quale vivevano le lesbiche in Italia durante il ventennio.
Ingresso 10 euro
(info e prenotazioni Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo./3938557219)
A Cagliari "Il fantasma della Tribade", spettacolo più convegno
- Redazione