QUARTU. L'incendio è stato spento, ma il peggio doveva ancora venire: tra gli arbusti bruciati sono spuntati i resti di un cadavere. L'ipotesi è che si tratti di ciò che resta di Luca Congera, il pescatore scomparso dalla sua casa di Quartu il 16 marzo scorso.
A effettuare il ritrovamento un gruppo di volontari del Nos, associazione di protezione civile, intervenuti per domare le fiamme in un terreno nelle campagne tra Quartucciu e Selargius, non lontano dalla 554, assieme agli uomini della Forestale e ai volontari del fuoco di Quartucciu. Il rogo in un canneto è scoppiato intorno alle 17,30 e le operazioni di spegnimento sono andate avanti per oltre un'ora. Subito dopo è iniziato l'intervento di bonifica. E una volontaria del Nos, nella zona maggiormente colpita dalle fiamme, ha notato quegli strani resti. Subito si è capito che si trattava di pezzi di un cadavere. La Forestale ha allertato il commissariato di Quartu. Sul posto è arrivata anche la Scientifica, con il medico legale. Solo domattina, dopo la perizia necroscopica, si potrà stabilire se quel corpo in avanzato stato di decomposizione appartiene a Luca Congera.
E il fatto che sia stato trovato in un canneto lascia pensare. Perché mentre i familiari, disperati, chiedevano che le ricerche di Congera non si interrompessero, era arrivata una segnalazione a casa della madre: una voce ha raccontato di aver visto qualcuno picchiare e buttare Congera proprio in un canneto. Che non era stato trovato. Fino a questa sera. L'inchiesta per omicidio non aveva portato a nulla. Ma adesso, dalle campagne di Quartucciu, potrebbero emergere nuovi elementi. Anche se, è bene ribadirlo, finora si tratta solo di ipotesi.