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CAGLIARI. Sono partiti ieri i lavori all'ospedale Businco di Cagliari per realizzare quattro nuove sale operatorie, grazie al finanziamento di 11 milioni di euro dai fondi del Pnrr. L'attesa è durata due mesi, creando un clima di tensione e malcontento tra pazienti e personale per la chiusura delle sale trasferite recentemente al San Michele. Questa settimana però la notizia che in tanti aspettavano: la riqualificazione dell'ospedale è iniziata e gli operai sono al lavoro.
Dall'azienda sanitaria del Brotzu i dettagli di quanto avverrà: "L’investimento consentirà l’ammodernamento e l’ampliamento dell’attuale blocco operatorio. Il blocco F, attualmente dotato di due sale, sarà completamente ristrutturato per ospitare quattro sale operatorie video integrate di ultima generazione, attrezzate con tecnologie all’avanguardia che rappresentano le sale operatorie più moderne del sistema sanitario regionale, dotate di spazi di supporto adeguati a garantire la massima efficienza e sicurezza nei percorsi chirurgici".
Le preoccupazioni mostrate dai sindacati sin dall'inizio riguardavano in particolare il cronoprogramma e la durata dei lavori. Ora l'Arnas Brotzu fa saprre che ci vorranno "tredici mesi e i lavori si concluderanno entro giugno 2026". "L’impresa esecutrice, individuata tramite gara centralizzata gestita da Invitalia, garantirà l’esecuzione dell’opera nel rispetto dei tempi e degli standard qualitativi richiesti, con la supervisione della struttura tecnica dell’Arnas G. Brotzu", si legge in una nota. "L’intervento si inserisce in un più ampio programma di rinnovamento strutturale e tecnologico del Businco, avviato nel 2022 con la modernizzazione del reparto di Radioterapia Oncologica, oggi dotato di apparecchiature uniche in Sardegna e tra le più avanzate a livello nazionale".
E arriva anche il commento del commissario straordinario dell'Arnas Maurizio Marcias: “Grazie a questo investimento, la Regione compie un passo decisivo verso il potenziamento dell’offerta sanitaria pubblica in ambito oncologico, contribuendo concretamente alla riduzione della mobilità sanitaria extraregionale e offrendo ai cittadini sardi la possibilità di ricevere cure specialistiche d’eccellenza senza dover lasciare l’Isola. L’Arnas conferma la volontà, mai venuta meno, di mettere al centro i bisogni dei pazienti, e di rafforzare il diritto alla salute per tutta la popolazione sarda”.