CAGLIARI. La Sardegna è una delle due regioni con indicatori di circolazione del virus da zona bianca. L'altra è la Val D'Aosta, dove il trend verso l'abbattimento delle restrizioni è consolidato da tempo. Solo in questo due territori si è registrata un’incidenza settimanale inferiore ai 50 casi per 100.000 abitanti (soglia oltre la quale il servizio sanitario ha mostrato i primi segni di criticità)
Buone notizie per l'Isola, quelle che arrivano dal report settimanale dell'Istituto superiore di sanità che determina la definizione delle fasce di rischio per i territori. Ma gli entusiasmi devono essere limitati: prima di ogni decisione in senso migliorativo le condizioni favorevoli devono essere osservate per settimane e, inoltre, il periodo osservato è quello nel quale la Sardegna è stata chiusa nella zona arancione. L'indice Rt è rimasto al di sotto di 1 (0,87, per la precisione, con un intervallo tra 0,82 e 0,93), le terapie intensive hanno lavorato alleggerite con tassi di occupazione ben al di sotto della soglia critica del 30% e il trend dei contagi è risultati in calo. Per ora in Sardegna è confermato il giallo. E non si deve far altro che impegnarsi per mantenere - almeno - questa condizione.
Diversa la situazione a livello nazionale, dove l'indice di trasmissibilità del virus è passato dal valore di 0,84 a quello di 0,95. E, in generale, il calo dei contagi sta rallentando su quasi tutta la Penisola. E anche a causa del rischio dilagante della diffusione delle varianti per gli esperti potrebbe "preludere ad un nuovo rapido aumento diffuso nel numero di casi nelle prossime settimane, qualora non venissero rigorosamente mantenute misure di mitigazione sia a livello nazionale che regionale".
Le Regioni con classificazione di rischio moderato sono 10, contro le 11 di una settimana fa. Cinque sono però ad alto rischio di progressione nelle prossime settimane. Particolarmente critica la situazione in Umbria, dove i reparti sono saturi: verrà dichiarata la zona rossa. Passano in arancione Liguria, Toscana (con aree ristrette in rosso), Abruzzo e provincia di Trento.
Il ministero della Salute intanto lancia l'allarme: in Italia un quinto dei recenti casi di contagio da coronavirus è legato alla variante inglese che nel breve periodo "potrebbe diventare prevalente".