CAGLIARI. Visite e controlli negati, durante l'emergenza Covid. Ma non per chi poteva pagare, anche all'interno delle strutture pubbliche. Cioè: ospedali chiusi, ma solo se non sborsi. È quanto ha scoperto il movimento "Donne libere in difesa della salute", che ha raccolto i documenti di quanto accaduto all'Aou di Sassari e ha inoltrato tutto alla Procura, dove era già depositato un esposto "con memorie e racconti di negazione del diritto alla saluta a causa dell'improvvisa chiusura degli ambulatori".
Durante il lavoro di ricerca di testimonianze, spiega una nota dell'associazione, "abbiamo ricevuto segnalazioni di pazienti che, durante il Covid, dicevano di aver usufruito dei servizi ambulatoriali della Aou però a pagamento (intramoenia). Incredule abbiamo deciso di verificare, visto quanto riferitoci, e abbiamo chiesto l'accesso sia alla Aou, sia all'Ats di Sassari, degli atti relativi agli incassi per i mesi da marzo a giugno compreso, sia per l'intramoenia allargata a convenzione, sia per l'intramoenia ospedaliera". L'azienda ospedaliero-universitaria ha risposto "fornendoci tutta la documentazione richiesta, dalla quale si evince chiaramente che ciò che ci era stato riferito corrisponde alla verità, cioè che durante il Covid si è fatta l'intramoenia a pagamento, per chi aveva la disponibilità economica di farlo, mentre per gli altri, ai quali erano stati bloccati i controlli di routine, è stato negato l'accesso a tutti i servizi ospedalieri"
La documentazione, è la conclusione, "è stata inoltrata a completamento dell'esposto in oggetto alla stessa Procura, dalla quale abbiamo ricevuto conferma di acquisizione, affinché la stessa valuti se questi nuovi elementi acquisiti possano essere utili a chiarire quanto da noi richiesto nel succitato esposto".