CAGLIARI. Gli americani respinti alla frontiera dell'aeroporto di Elmas il primo luglio potranno tornare in Sardegna. Lo ha stabilito il Tar della Sardegna, che ha accolto il ricorso con la sospensione del provvedimento che aveva costretto undici turisti provenienti dal Colorado - cinque di loro americani - a risalire a bordo alla volta dell'Inghilterra. Il ricorso era stato presentato dagli avvocati Corrado Maxia e Marco Porcu
Il tribunale amministrativo regionale ha infatti stabilito che era legittimo lo spostamento per motivi di lavoro, e ha dunque concesso la sospensiva al provvedimento eseguito dalla Polizia di Frontiera, “alla quale va comunque la stima totale sia da parte nostra che da parte dei nostri clienti – affermano gli avvocati Maxia e Porcu - Effettivamente il 1 luglio era presente un vuoto normativo, dovuto dalla strana situazione determinata dal Dpcm appena scaduto il 30 giugno e la nuova ordinanza del Ministero della Salute, recante la data del 30 giugno ma pubblicata solo il 2 luglio. Una situazione di difficile gestione - proseguono gli avvocati - che gli agenti hanno comunque gestito cercando di fare il loro dovere nel miglior modo possibile. Da parte nostra e dei nostri clienti resta nei loro confronti la massima stima per il lavoro svolto".
Erano atterrati con un jet privato. L'ingresso era stato negato in virtù del provvedimento europeo di chiusura delle frontiere nei confronti dei cittadini statunitensi (come per i russi e i brasiliani) a causa del dilagare, nei rispettivi Paesi, dell'epidemia di Covid.
Il caso di Cagliari aveva avuto un'eco internazionale: ne ha parlato anche il New York Times.
Stando a quanto si apprende la comitiva farà ritorno in Sardegna già lunedì. Si trasferiranno nella villa di Villasimius di proprietà di Renato Soru. Tra loro anche un sarda, Federica Fanari, con i figli: aveva promesso battaglia. L'ha vinta.