DOLIANOVA. Non si trovano i corpi di Massimiliano e Davide Mirabello, i due fratelli calabresi scomparsi da domenica a Dolianova, dove si erano trasferiti da alcuni anni. Le ricerche, condotte anche con l'ausilio di cani molecolari, sono riprese alle prime luci dell'alba. E si sono allargate rispetto alla zona di Funtana Pirastu, dove sono state trovate della grosse chiazze di sangue. I resti dell'auto degli scomparsi è stata trovata, bruciata, in una strada di campagna.
Intanto va avanti l'inchiesta della Procura di Cagliari coordinata dal sostituto Gaetano Porcu, affidata ai carabinieri del Nucleo operativo radiomobile di Dolianova e del Nucleo investigativo provinciale. Il fascicolo è aperto per duplice omicidio. Non viene trascurata nessuna ipotesi.
Questa mattina in caserma è stato convocato l'allevatore col quale i Mirabello in passato avevano avuto dei dissidi: si parla di uno stato di lite continua, che avrebbe portato anche a pesanti segnali lanciati reciprocamente. Un cane dei fratelli era stato ammazzato. Gli inquirenti vogliono capire come si fossero evoluti i rapporti tra vicini negli ultimi tempi. Nella caserma dell'Arma di via Cagliari sarebbe stato convocato anche il figlio dell'allevatore. Poco o nulla trapela rispetto all'indagine: la chiamata di oggi fa parte di una serie di accertamenti che i carabinieri stanno conducendo a 360 gradi. Sarebbe stata dettata anche dalle parole della sorella dei Mirabello e dalla compagna di uno dei due, che avevano raccontato di recenti episodi di tensione. Una delle tante ipotesi prese in considerazione, ma non certo l'unica.
Gli inquirenti scavano anche nel passato dei fratelli MIrabello. Uno dei due, Davide, nel 2014 era stato arrestato per tentato omicidio: aveva accoltellato il nuovo compagno della madre perché non approvava la relazione.
Fratelli scomparsi a Dolianova, convocato in caserma l'allevatore vicino di casa
- Redazione