CAGLIARI. Durante la rapina si erano fatti anche un selfie con il passamontagna nella camera da letto della vittima. Poi, quando l’uomo era rincasato, subito i colpi con una spranga di ferro per rapinarlo e il nastro adesivo per immobilizzarlo. Era un piano organizzato nei minimi dettagli, in stile Arancia meccanica, quello ideato da un sedicenne di Piscinas, eseguito poi a ottobre scorso da due ragazzi di 22 anni, Gian Marco Garau, di Nuxis, e Mirko Manca, di Villaperuccio.
I tre, incensurati, sono stati identificati e arrestati dopo tre mesi di indagini serrate. Sono accusati di concorso in rapina pluriaggravata e lesioni volontarie gravissime. La vittima, Pinuccio Uccheddu, di 78 anni, aveva tentato di affrontare i suoi rapinatori, ma loro lo avevano colpito violentemente alla testa e alla pancia. L’uomo era rimasto gravemente ferito: dodici costole rotte, milza asportata.
Pinuccio Uccheddu tra il capitano Lucia Dilio (comandante Carbonia, a destra) e il maresciallo Roberta Dipillo (stazione di Giba)
Il sedicenne, durante la rapina, faceva da palo. “Avevo appena perso mia moglie - ha detto la vittima ai carabinieri - mi hanno portato via i suoi gioielli, le uniche cose che mi erano rimaste”. Fondamentale nelle indagini le testimonianze raccolte dai vicini di casa e il sospetto su un’auto che si aggirava nella zona nelle ore precedenti, su cui i carabinieri della stazione di Giba hanno indagato sin dall’inizio.
I carabinieri della stazione di Giba, coordinati dal vicecomandante Roberta Di Pillo, hanno raccolto sul posto le prime testimonianze: Uccheddu, la vittima, aveva raccontato che il sedicenne si era presentato in casa sua, la mattina della rapina, con la scusa di proporgli carne da acquistare. In realtà il ragazzo aveva ideato tutto per poter fare un sopralluogo nell’abitazione prima del colpo e, salutandolo, lo aveva chiamato “Zio Pino”, lo stesso appellativo con cui i due banditi, poche ore dopo, si erano rivolti all’uomo. I due maggiorenni sono finiti in carcere a Uta, il minore invece è stato collocato in una casa famiglia.