CAGLIARI. “Ci appelliamo all’assessore alla Sanità Mario Nieddu: vada all’Oncologico, parli con i pazienti. Prenda a cuore la fragilità umana, quella che subentra quando c’è una malattia che spesso, anche se non sempre, non lascia scampo”. Maria Grazia Caligaris, presidente dell’associazione Socialismo Diritti Riforme, insieme a Albachiara Bergamini della Fondazione Taccia, al presidente di Adiconsum Giorgio Vargiu e alla presidente distrettuale della Fidapa Ida Gasperini, rivolge un appello all’assessore alla Sanità perché “la situazione all’Oncologico di Cagliari è insostenibile”.
I problemi esistono da anni. L'unica buona notizia è che dopo quasi mille giorni ha riaperto il bar, ma sono ancora troppi gli ostacoli che si ritrovano ad affrontare i pazienti oncologici e i loro familiari: sale operatorie spesso inagibili, o per questioni legate alle luci, o per il problema dell’impianto di climatizzazione che non funziona. Saltano gli interventi perché ci sono delle emergenze (e questo significa che il paziente va incontro a una serie di disagi legati alla preparazione dell’operazione), solo uno psicologo e un assistente sociale per tutto l’ospedale, e ancora nessuna indicazione per chi può richiedere ad esempio un’esenzione dai farmaci e/o usufruire della legge 104.
Negli anni sono state richieste audizioni in Consiglio regionale, raccolte oltre 22mila firme per sensibilizzare l’opinione pubblica e c’è perfino un esposto alla Procura della repubblica affinché venga a conoscenza dello stato in cui si trovano i reparti oncologici di Cagliari.
“Una ricerca dell’istituto Crea del settore sanità svolta insieme all’Università di Tor Vergata, ci fa sapere che la Sardegna si trova all’ultimo posto in classifica per la percezione della qualità da parte degli utenti negli ospedali dell’Isola”, ha detto Giorgio Vargiu presidente dell’Adiconsum Sardegna.