CAGLIARI. Sequestrate la Freedom Flotilla. La richiesta arriva dalla comunità ebraica di Cagliari alla vigilia dell'approdo in porto della Freedom Flotilla, la flotta di attivisti palestinesi composta da quattro imbarcazioni Al Awda, Freedom, Mairead e Palestine salpata nei giorni scorsi dalla Scandinavia alla volta del Mediterraneo per tentare di forzare il blocco imposto a Gaza da Israele e portare aiuti umanitari alle popolazioni civili. "È l'ennesima iniziativa di stampo marcatamente antisemita nascosto da antisionismo", tuona il direttore dell'associazione Memoriale sardo della Shoah Alessandro Matta - che fa appello al sindaco Massimo Zedda, al governatore Francesco Pigliaru e alla prefetta Tiziana Giovanna Costantino affinché la flotta venga immediatamente fermata e sequestrata nel rispetto del diritto internazionale. Di seguito il testo completo della lettera.
Già da molte delle sigle che partecipano, a cominciare dal BDS (movimento che mira al boicottaggio, disinvestimento e sanzioni contro Israele) si comprende che purtroppo questa è l’ennesima iniziativa di stampo marcatamente antisemita nascosta da antisionismo. Solo a parole, come scritto nella pagina facebook dell’evento, lo scopo è quello di portare solidarietà alla popolazione di Gaza.
In realtà lo scopo di questa iniziativa è rinfocolare ancora una volta un forte odio contro lo stato Ebraico e contro gli Ebrei in tutto il mondo, rimarcando una bugia che oramai da oltre 11 anni continua ad essere perpetrata: quella dell’ “assedio Israeliano” su Gaza.
Israele ha restituito quei territori nel lontano 2005, e da allora l’intera zona è sotto la tenaglia della dittatura del movimento terroristico Hamas, che tiene la popolazione Palestinese della zona in condizioni di miseria assolute, mentre i più ricchi e le famiglie sostenitrici del terrorismo Islamista di Hamas vivono nel lusso più sfrenato, in una regione piena di alberghi cinque stelle, parchi di divertimento, centri commerciali eleganti e dai prezzi folli, e così via.
E mentre succede tutto questo, la popolazione è convinta dalla dittatura di Hamas a andare ai confini con Israele a provocare, a lanciare bombe, a gettare copertoni sul terreno e a incendiarli provocando disastri ecologici senza precedenti, e a usare perfino i neonati come scudo umano in questa bassa propaganda contro Israele e gli Ebrei.
Non fa differenza la Freedom Flotilla, che ben sappiamo da anni cerca di forzare un blocco navale imposto semplicemente per la sicurezza di Israele, e risponde, come fece nel 2010, ai richiami di fermarsi con frasi come “State zitti, ritornatevene ad Auschwitz!” o “Non dimenticate i ragazzi dell’11 Settembre 2001, noi facciamo lo stesso!” (frase anche essa pronunciata nel 2010)
Non è purtroppo possibile per una città Italiana, a mio giudizio, ospitare anche solo temporaneamente una nave finanziata da movimenti antisemiti e filo terroristici, che poi tenterà per l’ennesima volta di creare provocazione contro Israele.
Per questo io chiedo a lei, Sindaco di Cagliari, e a voi, Prefetto di Cagliari e Presidente della Regione Sardegna, di fermare questo assurdo progetto con l’applicazione piena dell’articolo 67 del San Remo Manual on International Law, che recita:
“La violazione di un blocco è il passaggio di un'imbarcazione o di un velivolo attraverso un blocco senza autorizzazione speciale per l'ingresso o per l'uscita da parte del belligerante che ha imposto il blocco. La tentata violazione del blocco inizia dal momento in cui un'imbarcazione o un velivolo lasciano un porto o un aeroporto con l'intenzione di evadere il blocco e, per le imbarcazioni che escono dall'area del blocco, continua finché il viaggio non sia concluso. La conoscenza dell'esistenza del blocco è essenziale per i reati di violazione del blocco e tentata violazione del blocco. La conoscenza può essere presunta una volta che il blocco sia stato dichiarato e appropriate notifiche siano state fornite ai governi interessati. È irrilevante che l'imbarcazione o il velivolo siano, nel momento dell'intercettazione, diretti verso un territorio neutrale, se la destinazione ultima è l'area del blocco. Vi è presunzione della tentata violazione del blocco laddove le imbarcazioni o i velivoli siano diretti verso un porto o un aeroporto neutrali che servano come punto di transito verso l'area del blocco”
Poiché dalle pagine Facebook dell’evento della Freedom Flotilla a Cagliari (Link: https://www.facebook.com/ events/214291832627830/ ) è scritto nero su bianco che la flotilla: “è salpata da Norvegia e Svezia per raggiungere il Mediterraneo e tentare di forzare il blocco imposto a Gaza da Israele” tanto basta perché, in base proprio all’art. 67 del San Remo Manual, vi sia presunzione della tentata violazione del blocco, proprio indipendentemente dal fatto che la flotta si trovi o meno in direzione di Gaza. E siccome il porto di Cagliari, esattamente come recita l’art. 67, è un punto “ di transito”, a questo punto tanto basta perché la nave venga immediatamente fermata non appena mette piede sul porto di Cagliari e sequestrata.
Chiedo quindi che, una volta che la flotilla sarà giunta nella capitale Sarda, proceda all’immediato fermo della intera flotta sulla base del testo dell’art. 67 del San Remo Manual on International Law.
Con osservanza
Dott. Alessandro Matta, Direttore Associazione Memoriale Sardo della Shoah.
Seguono altre sottoscrizioni
Prof.ssa Daniela Santus, Docente di Geografia dei Paesi Mediterranei, Università di Torino.
Prof.Cecilia Nizza, Gerusalemme/Israele. Insegnante in pensione, già Assessore alla Cultura della Comunità Ebraica Italiana di Gerusalemme.
Daniele Sher, Gerusalemme, Israele.
Gianni Pellegrini, Ministero dell'Interno, Roma
Emile Khorsai, Fotografo, Milano
E immediata arriva la replica di A Foras, che rilancia.