CAGLIARI. Prima l’avrebbe convinta ad avere un rapporto sessuale con lui, a pagamento, dopo un lungo corteggiamento avvenuto sulla chat di Instagram e iniziato lo scorso dicembre. Poi, una volta raggiunto l’obiettivo, l’avrebbe ricattata per avere altri incontri, ottenuti con la minaccia di rivelare il tutto al compagno. Ma Gianfranco Piras, 68 anni di Cagliari, non aveva fatto i conti con il pentimento della donna, di 38 anni, che ha denunciato tutto al fidanzato e, soprattutto, agli agenti del commissariato di Quartu, che lo hanno “incastrato”. L’uomo è finito in manette con l’accusa di estorsione. Piras è stato sorpreso mentre riceveva una somma di denaro, pari a quanto da lui pagato per i rapporti sessuali (sempre avvenuti dietro compenso), richiesto come risarcimento in cambio del proprio silenzio, per non divulgare la vicenda sui social network additando la vittima come una prostituta. Piras, secondo la ricostruzione dei poliziotti, avrebbe vantato conoscenze in tribunale tali da farle portare via i figli e farla arrestare, invitando la donna al suicidio in quanto “un peso per la società”.
La vittima, d’accordo con gli agenti, ha così fissato un incontro davanti alla chiesa di Sant’Agata a Quartu, per la consegna del denaro: a quel punto gli agenti hanno potuto arrestare l’uomo in flagranza di reato, prima di accompagnarlo a casa sua in regime di arresti domiciliari, in attesa del processo per direttissima di domani. Sono in corso ulteriori accertamenti per scoprire se oltre alla trentottenne ci siano altre donne vittime di un simile trattamento da parte di Piras.