MARACALAGONIS. Luca Paulis non è stato ucciso dopo una rissa: su di lui nessuna violenza. È questa l'unica certezza che emerge dall'autopsia effettuata questa mattina sul corpo del giovane ventottenne di Maracalagonis, trovato morto da un allevatore, in una stradina di campagna, mercoledì pomeriggio. Da quel momento sulla sua morte sono spuntate tante ipotesi: prima il suicidio, poi le voci su un agguato e un pestaggio degenerato in omicidio. Quest'ultima era la tesi su cui i carabinieri del nucleo investigativo provinciale e quelli della compagnia di Quartu stavano indagando nelle ultime ore: un uomo di 47 anni, Paride Mura, amico di Paulis, negli stessi giorni del ritrovamento del corpo, era stato ricoverato d'urgenza all'ospedale, con le gambe rotte. Era con lui la notte in cui Luca è scomparso. Come riporta l'Unione Sarda oggi in edicola, l'uomo - interrogato dagli investigatori - aveva detto (in modo confuso) di essere stato drogato e picchiato. Da lì la tesi sempre più accreditata di un possibile omicidio. Oggi però smentita dall'esito dell'autopsia eseguita dal medico legale Roberto Demontis. "Nessun segno evidente di violenza. Si passa agli esami tossicologici". Al vaglio degli investigatori quindi anche l'ipotesi che la tragica fine del giovane di Maracalagonis sia legata alla droga. E che quel racconto "confuso" dell'amico sia stata una messinscena per coprire il mancato soccorso e la vera causa della morte di Luca Paulis. Verità che, a questo punto, verrà a galla solo tra qualche giorno.
Giallo di Maracalagonis: nessuna violenza, in campo i tossicologi
- Marzia Diana
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