CAGLIARI. “Il momento più brutto? Il primo tempo di Genova contro la Sampdoria (con il Cagliari sotto 3-0). Il più bello? La vittoria di Firenze. Abbiamo sofferto, ma non c’è gioia senza sofferenza”. Così il patron del Cagliari, Tommaso Giulini, nell’intervista all’Unione Sarda oggi in edicola, analizza a caldo la stagione rossoblù, culminata nella salvezza dell’ultimo turno contro l’Atalanta, davanti a una Sardegna Arena in festa. “Non avrei mollato in caso di retrocessione in Serie B, lo farei solo dopo un bel momento. So che la tifoseria organizzata non mi ha mai amato, ma io li rispetto. Faccio volentieri da parafulmine, se in momenti difficili il tifo resta incondizionato”, dice Giulini prima di soffermarsi sul lato tecnico.
“Ripartire da Lopez ha dei pro e dei contro, come ogni scelta. Valuteremo con Carli il da farsi. Il cambio di modulo ha fatto bene alla squadra, con il 3-5-2 ci eravamo un po’ appiattiti: se Diego fosse tornato al 4-3-1-2 dopo Sassuolo, forse la salvezza sarebbe arrivata prima. Non è una critica, solo in punto di vista”. Sul mercato: “Joao Pedro e Pavoletti resteranno, spero anche Barella”. Il caso Fluorsid “è una ferita che non si rimarginerà mai, con situazioni che si dovranno probabilmente vivere nei prossimi mesi. Ma il Cagliari è vivo, più che mai, nonostante in tanti avessero già fatto il funerale senza il morto”.