LULA. Derubato in casa mentre celebra messa. Disavventura per don Antonio Cosseddu, cappellano della chiesa di Santa Maria Assunta a Lula, impegnato ieri nelle celebrazioni in onore di San Francesco d'Assisi nella chiesa campestre sui monti del piccolo comune dell'Alta Baronia. Il quarantaquattrenne sacerdote orunese stava officiando la messa solenne alla presenza del vescovo di Nuoro Mosè Marcia quando i ladri sono entrati nel suo appartamento dopo aver sfondato le due porte che dalla chiesa conducono alla sacrestia e da lì all’ufficio. Ad allertare l’anziana madre di don Antonio la sua cagnolina Matilde che – allarmata dai rumori provenienti dalla sacrestia – ha iniziato ad abbaiare mettendo in fuga i ladri prima che questi potessero entrare in azione.
A commentare con ironia l’accaduto lo stesso don Antonio con un post pubblicato su Facebook rivolto “a colui che questo pomeriggio ha violato la casa di Dio a Lula ‘cumbintu de b’accatare sos marengos’ a sei mesi dal mio arrivo come parroco nel giorno in cui si festeggiava il centotrentatreesimo anniversario della dedicazione del Santuario di San Francesco”: “Da orunese, mezzo orgolese e ora anche lulese ti direi chi ‘si t’aiapo sejadu chiss’iscidu avidu, sempre si ch’eres escidu. Da prete quale sono, prego per te, ‘mi toccata’”. “Eri convinto che a casa non ci fosse nessuno – prosegue il sacerdote – ti sei sbagliato. C’era ‘su mere de domo’, Gesù, che è morto in croce anche per te e tu distrattamente non l’hai visto, per cui non lo hai neanche salutato”.
Poi il monito: “Hai distrutto due porte, mi verrebbe da ‘lanciarti charchi pessiche’ ma non lo faccio. Preoccupati però della tua anima, perché un domani quando dovrai presentarti da Lui dovrai varcare la porta del Paradiso. Se la troverai chiusa, pure se ti porti appresso il piede di porco, il martello, il cacciavite e gli oggetti per scassinare non riuscirai ad aprirla e allora rimarrai fuori ‘a pedes a focu’. Per cui preoccupati e chiedi perdono: sei sempre in tempo finché campi”.