CAGLIARI. Prima punzecchiature, poi bordate. E adesso l'attacco della contraerea. Il Partito dei Sardi va all'attacco della giunta regionale - della quale fa parte - con pesanti accuse sulla gestione della sanità sarda considerata disastrosa. Due giorni fa la conferenza stampa del gruppo consiliare, guidato da Gianfranco Congiu: contestata la distorsione della nuova rete ospedaliera e nel mirino anche le nomine dei dirigenti dell'Asl unica.
L'Ats ha replicato che tutte le procedure sono state adottate nel rispetto dei regolamenti e delle norme. Risposta che non piace al leader del Pds Paolo Maninchedda, che questa mattina è tornato sul tema attraverso il suo blog Sardegna e Libertà. Basta il titolo - "Moirano: «Stanno tutti bene». Non è vero" per capire che il primo obiettivo della contestazione è il supermanager piemontese. Ma sotto il fuoco amico finisce anche l'assessore alla Sanità Luigi Arru.
"L’Ats non dice nulla, invece, sull’imbarazzante reclutamento apicale dei due ultimi capi di Gabinetto dell’Assessorato della Sanità", attacca Maninchedda, "Se il mio Capo di Gabinetto avesse partecipato alla selezione per dirigenti di una società controllata dall’Assessorato dei Lavori Pubblici quando io ero assessore, la Procura di Oristano mi avrebbe mandato i Marines e i Navy Seals, e con questo – sia chiaro – non intendiamo svegliare alcun can che dorme, perché non abbiamo alcuna fiducia nell’aristocrazia togata italiana".
Superato il passaggio di contestazione dell'operato di "certa" magistratura, l'ex assessore ai Lavori pubblici torna sul tema sanità in senso stretto e sui servizi ai sardi. Citando una ricerca che esprime giudizi severi sul sistema sardo. "La Sardegna continua ad essere una regione che, assieme a poche altre, ha una sanità malata e che, nonostante fusioni monster e mega manager peninsulari, la prognosi non accenna a migliorare, anzi peggiora nelle sue performance".