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CAGLIARI. Poca sicurezza sul posto di lavoro e scarse retribuzioni: sono oltre duemila i lavoratori del settore ambientale in Sardegna (e 10mila a livello nazionale) in attesa del rinnovo del contratto collettivo. Per questo motivo i manifestanti, sotto le sigle sindacali di Fp Cgil, Fit Cisl e Uil Trasporti, si sono riuniti per un sit-in di protesta davanti alla sede della Prefettura a Cagliari. Secondo i sindacalisti a causa delle scarse tutele, nel settore si registra un alto numero di infortuni. “Questo comparto ha il primato negativo, tra i servizi pubblici, per infortuni sul lavoro, talvolta anche mortali”, dice dice la segretaria regionale Fit Cisl Claudia Camedda.
“Tutele che evidentemente risulta insufficienti e sulle quali appunto chiediamo che ci sia un rinforzo. Questo è un settore dove gli infortuni, e spesso si parla anche di incidenti mortali, sono frequentissimi e c’è una percentuale molto alta”, spiega la segretaria regionale di Fp Cgil Luisa Schirru.
Oltre al tema della sicurezza sul posto di lavoro, i lavoratori denunciano anche il mancato rinnovo del contratto, ormai da due anni, e le retribuzioni basse. E questo ricade anche sul benessere e la tutela ambientale delle città sarde. “Al tavolo di rinnovo non si è arrivati ad un accordo con le associazioni datoriali che sui punti principali di questo e sulle richieste da parte dei sindacati non hanno dato risposte soddisfacenti”, spiega Schirru.
“Noi abbiamo grossi problemi. La prima cosa che abbiamo chiesto e stato l’aumento salariale, ma le distanze sono notevoli. Abbiamo chiesto di avvicinare l’aumento al tasso di inflazione che è del 16%, ma come risposta abbiamo ottenuto un misero 6%”, fa sapere Vincenzo Di Monte, segretario regionale Uil Trasporti.