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MARACALAGONIS. Sembrerebbe una beffa, quasi una presa in giro, il modo in cui è stata presa la decisione di procedere con i lavori per il collegamento delle due 554 con una bretella di sei chilometri: su un totale delle tre proposte prese in esame, è stata scelta l'unica bocciata in modo assoluto da tutti i Comuni coinvolti. "Una decisione presa in modo arbitrario. Eppure siamo stati coinvolti in diverse riunioni negli anni (QUI LA NOTIZIA NEL 2021), ci è stato chiesto il nostro parere e abbiamo fornito il materiale che ci è stato chiesto. Dalla Regione si erano detti disponibili ad ascoltarci e aiutarci, e anche da Anas", racconta la sindaca di Maracalagonis, Francesca Fadda. "Ora, alla luce delle ultime discussioni, la Regione è diventata una "passa carte" e si è deciso di procedere comunque con la soluzione numero 2, la possibilità peggiore per i comuni coinvolti, ma anche al livello economico, ambientale e logico".
La battaglia per per la bretella della 554 comincia più di 6 anni fa. L'obiettivo è quello di unire le due statali 554, quella vecchia e la nuova "cagliaritana", con un collegamento di sei chilometri che passa a strada extra urbana di tipo c a tipo b, sfruttando un tratto della ex 125, e passando da due corsie a quattro. Nessuno, da quanto si apprende, ha mai messo in discussione l'obiettivo dell'intervento. Sul tavolo c'erano tre proposte per realizzare questa variante, di cui solo la numero 2 fu da subito esclusa dai Comuni chiamati a dare un parere perchè direttamente interessati. La variante 1 risultava la migliore, invece, e a confermarlo erano anche i comuni di Quartu e Quartucciu. Nonostante questo si è deciso comunque di procedere proprio con la variante numero 2 per la quale è stato avviato un nuovo procedimento di Via e una nuova consultazione ambientale arrivata dal Mase nei giorni scorsi.
Ma quali sono i problemi della variante numero 2? La risposta più esaustiva arriva da una nota del comune di Maracalagonis, a firma della sindaca, nel 2022: "Il progetto di fattibilità in discussione del collegamento Burcei -Sinnai- Maracalagonis, che dovrebbe accorciare l'attuale percorrenza degli abitanti di Burcei per potersi collegare direttamente alla nuova S.S. 554 ex S.S.125, non tiene conto del danno che questa reca al sistema produttivo Marese, facendo venir meno numerosi ettari di terreno agricolo sottratto alle attività produttive locali". Un'ipotesi che si discosterebbe quindi "da tutti quei propositi di rispettare le aziende agricole vecchie e nuove esistenti lungo quel tracciato in quanto comporta l’esproprio di numerosi terreni in territori tra i più fertili della zona grazie ai quali i piccoli agricoltori trovano e ricavano il sostentamento economico per loro e per le loro famiglie". Una scelta comunque accettabile, secondo la prima cittadina, se avesse reppresentato "un collegamento diretto dei villaggi con la nuova strada provinciale". Secondo le analisi dell'amministrazione "ciò porterà inoltre all'abbattimento di numerose specie arboree, con ingenti interventi di scavi con spaventose scarpate e col massacro di quelle aree verdi di cui le nostre zone hanno assolutamente bisogno. Inoltre la parte bassa del tracciato non tiene conto dei terreni presenti nel territorio Marese con vocazione agricola che verrebbero danneggiati e devastati dal percorso".
Al danno si aggiunge la beffa: "Parlando per Maracalagonis, la nostra area industriale verrebbe saltata di netto. Oltre a questo proprio la Regione ci ha appena finanziato lo studio per la nuova area Pip. Peccato che non potremmo più operare visto che la soluzione numero 2 ce lo impedisce", chiude Fadda. "Non basterebbero una giornata per spiegare tutte le motivazioni per cui la soluzione scelta è in assoluto la peggiore possibile. La domanda, però è solo una: dal momento in cui le comunità si stanno esprimendo e stanno dicendo che non vogliono questo tipo di soluzione, perchè si sta andando avanti? Per chi si sta lavorando? Non per i cittadini, a questo punto. A cosa serve chiedere un parere alle comunità se, una volta ottenuto, lo si ignora? La Regione aveva promesso di darci una mano e ora sono "passa carte". È inaccettabile".