PORTO CORALLO. Una grossa bomba lunga un metro e mezzo, con un diametro di 50 centimetri, è stata recuperata dal gruppo operativo subacquei del comando Subacquei ed Incursori della Marina militare: l'ordigno si trovava a soli 15 metri di profondità a 1,2 miglia al largo di Porto Corallo. Era stato avvistato da un sub, che ha subito avvertito la Capitaneria, che a sua volta ha girato l'informazione alla Prefettura cagliaritana. "Potenziale rischio per la pubblica incolumità", è stato il verdetto. Da qui la decisione dell'avvio della delicata operazione di rimozione, iniziata l'8 marzo e conclusa solo oggi.
“Non è la prima volta che interveniamo per ricercare di rimuovere un ordigno esplosivo nelle acque della Sardegna, ma questa volta è stato difficile individuarlo benché lo stesso fosse di grosse dimensioni ”, ha dichiarato il Comandante del Nucleo Sdai di Cagliari, Tenente di Vascello Gabriele Paparo. “Il punto di rinvenimento era all’interno di un enorme banco di posidonie che ha reso veramente complessa la ricerca di questo manufatto. Solo dopo un giorno intero di ricerche siamo riusciti a localizzarlo ed identificarlo come una bomba d’aereo inglese da 1.000 libbre (circa mezza tonnellata) risalente alla seconda guerra mondiale. A questo punto abbiamo avviato le operazioni subacquee per imbracarla e recuperarla dal fondo, per poi rimorchiarla a distanza fino a raggiungere una zona di sicurezza in alto fondale, individuata dalla locale Autorità Marittima. Lì abbiamo effettuato un’ultima immersione per distruggere il grosso ordigno esplosivo secondo le consolidate tecniche tese a preservare l’ecosistema marino”.