CAGLIARI. I "ritardatari" che si apprestano ad acquistare un biglietto aereo per la Sardegna per le imminenti vacanze di Pasqua dovranno mettere mano al portafogli e prepararsi a spendere una cifra importante. Per il volo Bologna-Olbia, ad esempio, si parte da un minimo di 361 euro, mentre per volare da Verona a Cagliari ne serviranno 325. A denunciarlo è Adiconsum Sardegna, che ha verificato i prezzi praticati oggi per i collegamenti dai principali scali italiani a quelli sardi.
Come succede ogni anno, in vista di una festività, i prezzi dei biglietti aerei per raggiungere la Sardegna subiscono una impennata, e se il biglietto viene acquistato a ridosso delle date festive, le tariffe raggiungono livelli stellari addirittura superiori a quelli dei voli intercontinentali.
Il presidente Giorgio Vargiu spiega che "da Parma a Cagliari servono 298 euro, e oltre 270 euro a biglietto per volare da Venezia, Brindisi o Bologna con destinazione Cagliari. Per raggiungere Alghero il volo da Napoli parte da 272 euro, 241 euro se si vola da Pisa, mentre per andare a Olbia la spesa minima è di 265 euro imbarcandosi da Trieste, 247 euro da Roma, 239 euro da Milano. Senza contare le spese aggiuntive per bagagli e scelta del posto a sedere e il costo dell’eventuale viaggio di ritorno”.
“Al di là degli aumenti fisiologici delle tariffe aeree che puntualmente si verificano in occasione degli spostamenti degli italiani verso la Sardegna, i ritardatari che acquistano solo oggi un biglietto per rientrare sull’isola e trascorrere le feste in famiglia devono sottostare a prezzi esorbitanti anche superiori a quelli dei voli intercontinentali – denuncia il presidente Giorgio Vargiu – Basti pensare che il volo diretto Roma-New York del 16 aprile costa poco più di 320 euro a passeggero. Uno squilibrio evidente che, nonostante le tante denunce presentate all’Antitrust, persiste e continua a pesare come un macigno sugli spostamenti degli italiani durante le feste”.
“Si approvi una normativa che disciplini e impedisca che le tariffe vengano stabilite attraverso gli algoritmi – continua Vargiu - Non è accettabile che i prezzi e le tariffe dei beni di consumo e dei servizi vengano calcolati in base al grado di bisogno e alle necessità dei consumatori”.