CAGLIARI. “Mio padre si è ammalato di sclerosi laterale amiotrofica, nel 2004 ebbe una crisi respiratorio. Qualcuno lo sa, la crisi respiratoria è una condanna, che porta ad una scelta. Lui aveva scelto di vivere aiutato dai macchinari. E il punto è questo: la scelta, libera scelta, gesto di civiltà”. Così comincia il racconto della presidente Alessandra Todde, una delle relatrici de “La Valigia della libertà” lo spettacolo di teatro civile di e con Valentina Petrini, oggi nell’Aula dei Gruppi parlamentari della Camera. Al centro dello spettacolo un tema quanto mai attuale: il fine vita.
Presente anche il vicepresidente della Camera, Sergio Costa. Solo poche settimane fa la regione Toscana aveva dato l'ok a normare le procedure per il fine vita e quindi permettere a ognuno di autodeterminare la propria vita e quindi scegliere di non soffrire per una malattia inguaribile, che non può essere nemmeno trattata con la terapia del dolore.
La presidente della Regione Sardegna, ha portato la sua esperienza personale (visibilmente emozionata), quella con il padre, cominciata nel 2000, ma anticipa anche quello che è il suo progetto per l'Isola che ora sta governando. “Abbiamo intenzione di portare il dibattito in consiglio. Dobbiamo tornare ad un dibattito etico. La nostra Regione vuole sostenere questo percorso e portarlo alla luce. Chi si trova a scegliere questo percorso deve farlo in un contesto confortevole sicuro e non di ulteriore sofferenza”.
Ora serve una legge nazionale, lo hanno detto quasi tutti i relatori, e i primi spiragli di colloquio si intravedono. Ciò non toglie che alcune Regioni stanno cercando di dare il via libera a normare le procedure, in modo da arrivare in parlamento con una tesi più forte.