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CAGLIARI. “Noi ci sentiamo prigionieri a casa nostra, non abbiamo la libertà di uscire perché ci troviamo difronte questa massa di individui il cui unico scopo è quello di urlare e ubriacarsi. Abbiamo anche episodi di risse”. A parlare è Sandra Orrù del comitato del quartiere della Marina a Cagliari dopo frequenti episodi di malamovida tra risse, bottiglie spaccate e gruppi di ragazzi ubriachi.
Il più recente risale al fine settimana scorso quando decine di giovani, minorenni in particolare, hanno preso d’assalto piazza Sant’Eulalia, ma anche altre vie come via Spano, via Cima e via Santa Teresa, abbandonando rifiuti e bottiglie in mezzo alla strada. Non solo, a minacciare la quiete dei cittadini ci sarebbero anche urla e schiamazzi notturni da parte di chi frequenta la zona, addirittura urinando difronte alle abitazioni. “Iniziano alle 17 fino a tarda sera e arrivano veramente in massa” – spiega Orrù – “Ci sono molti negozi che vendono alcolici e i giovani li consumano in quegli spazi che dovrebbero essere di tutti. Oltre a fare male a sé stessi, loro non rispettano la vivibilità del quartiere”.
Il comitato, insoddisfatto degli “interventi a tampone” da parte degli operatori della strada che non riescono ad arrestare l’ondata di malamovida, denuncia di non aver ricevuto nessuna risposta da Prefettura e Comune dopo il reclamo. “È l’ennesima segnalazione rivolta al questore, prefetto e al sindaco per far capire che la situazione è grave. Non c’è stata nessuna risposta, l’unica cosa è che ci sono le attività tampone, nel senso che ci sono le forze dell’ordine predisposte per intervenire. Avere dei punti fissi non serve a niente se non si va a controllare e a toccare con mano la situazione che stiamo vivendo”, conclude Orrù.