CAGLIARI. In via Dettori a Cagliari, a due anni dai crolli è ancora tutto fermo. I residenti delle palazzine con i numeri civici dispari sono potuti tornare nei loro appartamenti solo nel 2024, dopo la messa in sicurezza della zona costata al Comune 400mila euro. Non è stato così però per chi viveva dall’altro lato della strada: in quel caso le abitazioni sono ancora dichiarate inagibili e i residenti sono stati costretti a trovare un altro alloggio. Intanto si attendono i risvolti della causa avviata contro Abbanoa dall’avvocato Giorgio Concas, che abita e possiede lo studio in via Dettori. La proposta del legale è quella di cedere al Comune il risarcimento dei danni alle strutture, che ammonterebbe a oltre 2 milioni di euro, per accelerare le tempistiche di ripristino della zona. "Ho pensato, per spingere in tempi brevi alla chiusura della situazione, di cedere questo nostro credito, che si sta accertando in tribunale, al Comune. Questo agevolerebbe tutti quanti e senza che il Comune ci rimetta qualcosa", spiega Concas.
Oltre ai danni strutturali, ad alimentare il malcontento dei residenti ci sarebbe anche la scarsa illuminazione della via durante le ore buie, l’abbandono dei rifiuti e la malamovida all’interno del quartiere della Marina. "Rimane il problema della viabilità e anche del decoro di questo tratto di strada, che è indipendente da questa situazione. C'è anche il problema dell'illuminazione che non c'è, di sera non è tanto salutare passare qua, ma anche l'immondezza che si trova all'interno di quel recinto e tutte le vetrate e i portoncini che rislutano abbandonati" - fa sapere l'avvocato - "Qui c'è una deturpazione ambientale evidente, le strutture in questo stato costituiscono costituiscono un decoro che non fa bene alla città".