CAGLIARI. Il Consiglio regionale ha approvato tre articoli del disegno di legge 40 sulla riforma della sanità, tra forti critiche dell’opposizione e tensioni in Aula. Il dibattito si è acceso sin dall’inizio della seduta, aperta dal presidente Piero Comandini, con il consigliere Franco Mula (Fratelli d’Italia) che ha lamentato il ritardo nei lavori: «Anche oggi la seduta inizia in ritardo, occorre avere rispetto per chi è puntuale». Comandini ha replicato spiegando che il ritardo di un quarto d’ora è prassi nelle sedute consiliari.
Le polemiche sull’articolo 5: “non riforma nulla”
L’esame è partito dall’articolo 5, che riguarda la nomina dei direttori generali delle aziende sanitarie. Da subito la consigliera Alice Aroni (Misto) ha attaccato il provvedimento: «Saranno assistiti più pazienti nel Sarrabus, ci saranno più medici di base in Barbagia, saranno abbattute le liste d’attesa? Credo proprio di no. Si tratta di norme farraginose che non faranno altro che creare confusione e appesantire il sistema».
Fausto Piga (Fratelli d’Italia) ha accusato la maggioranza di incoerenza: «Lo abbiamo definito “poltronificio sanità”. È un termine che non mi piace, lo stesso che voi avete utilizzato nella passata legislatura. Ho votato la riforma della sanità varata dalla giunta Solinas, voi l’avete aspramente criticata ma oggi la applicate anche nella parte della distribuzione degli incarichi».
Critico anche Alessandro Sorgia (Misto), che ha chiesto il ritiro del provvedimento: «Siamo di fronte a una norma burocratica che non risolve nessun problema della sanità». Mula (Fratelli d’Italia) ha rincarato la dose: «State modificando la legge per occupare le poltrone. Assessore, lei è una persona seria, ci vuol dire cosa pensa davvero di questa pseudo riforma?».
L’articolo 5 è stato approvato con il sostegno della maggioranza, respingendo gli emendamenti soppressivi.
Articolo 6: scontro su Microcitemico e ospedale Marino
Ancora più acceso il dibattito sull’articolo 6, che modifica le norme sul trasferimento di presidi ospedalieri. Alice Aroni ha criticato il trasferimento del Microcitemico al Brotzu: «Il titolo dell’articolo 6 dovrebbe essere “trasformazione di due importanti ospedali in pacchi postali”». Secondo la consigliera, «i lavoratori del Microcitemico hanno cercato di far capire alla commissione sanità e alla giunta come far traslocare il reparto dei talassemici per fare spazio alle altre strutture pediatriche oggi al Brotzu fosse un grave errore».
Anche il consigliere Alessandro Sorgia ha espresso forti perplessità: «Si tratta di una nuova riforma che non serve a nulla e che rischia di peggiorare l’attuale collasso del sistema sanitario regionale». Il consigliere ha ricordato che il 13,7% dei sardi rinuncia alle cure per mancanza di accesso ai servizi sanitari.
Maria Francesca Masala (Fratelli d’Italia) ha insistito sulla necessità di maggiore coinvolgimento del territorio: «Qualsiasi riorganizzazione che implichi il trasferimento di presidi ospedalieri deve avvenire con il massimo coinvolgimento delle comunità locali, degli operatori sanitari e degli enti territoriali».
Franco Mula ha citato il caso di un paziente oncologico deceduto all’ospedale di Nuoro per sottolineare la crisi della sanità locale: «Manca umanità nell’ospedale nuorese, la sanità è in uno stato di degrado totale».
Poco tempo fa anche i sindacati si erano detti perplessida questo accorpamento.
L’approvazione finale e le accuse di “legge inutile”
Dopo il voto sugli emendamenti, il Consiglio ha approvato anche l’articolo 7 e le modifiche al piano sanitario regionale. L’opposizione ha denunciato una gestione autoritaria del dibattito. Paolo Truzzu (Fratelli d’Italia) ha dichiarato: «Il vostro silenzio ha l’obiettivo di irritarci. Voi avete una chiara intenzione di farci perdere la pazienza. Rimane però il problema politico. Questa norma non piace a nessuno». Fausto Piga ha rincarato la dose: «Siete masochisti, la legge non piace a nessuno e manco a voi. Eppure volete votarla. Ma siete anche cinici, perché sapete che questa riforma non cambierà nulla».
Con l’approvazione degli articoli 5, 6 e 7, il dibattito sulla riforma proseguirà nel pomeriggio.