CARBONIA. "La sospensione del servizio di Emodinamica al Sirai di Carbonia? È un fatto di estrema gravità, che mette in discussione il diritto alla salute dei cittadini del Sulcis e, più in generale, l’efficacia dell’intero sistema sanitario regionale". Lo denuncia il sindacato Nursing Up: a parlare è Mariano Vargiu, che racconta quanto sta accadendo (o meglio è accaduto) nei giorni scorsi nell'ospedale di Carbonia. Il servizio, da quanto fanno sapere dall'ospedale, era rimasto chiuso lo scorso giovedì e venerdì. La causa era da ricercarsi nell'assenzadi sette diversi infermieri, rimasti a casa per malattia. Da ieri l'Emodinamica al Sirai è stato riaperto.
"La chiusura del servizio (del 30 e 31 gennaio) è diretta conseguenza della cronica carenza di personale infermieristico, un problema noto da tempo e mai affrontato con la dovuta serietà", dice Vargiu, "Il reparto, già in sofferenza per organici ridotti all’osso, si è trovato improvvisamente senza cinque infermieri, assenti per malattia. Una situazione che non dovrebbe mai verificarsi, soprattutto in un servizio salvavita come l’Emodinamica, dove la tempestività degli interventi fa la differenza tra la vita e la morte".
E non è una novità. Da anni il Sirai, è la denuncia, "sta subendo un progressivo smantellamento, con la chiusura o la riduzione di servizi essenziali come Traumatologia, Urologia e Neurologia. L’Emodinamica, che già dal 2016 operava con un’attività ridotta, oggi è completamente ferma".
Cosa significa questo? Che i pazienti colpiti da infarto o ischemia, che necessitano di un intervento immediato, devono essere trasferiti d’urgenza a Cagliari, aumentando il rischio di esiti negativi e sovraccaricando ulteriormente le strutture ospedaliere del capoluogo.
"E qui si tocca un altro punto critico", attacca Nursing Up, "la chiusura dell’Emodinamica del Sirai non è un problema circoscritto al Sulcis, ma ha conseguenze che ricadono sull’intero sistema Sanitario Regionale. Gli ospedali di Cagliari, già in difficoltà per la carenza di personale e l’elevato numero di accessi, devono ora farsi carico anche di pazienti che prima trovavano risposta nel proprio territorio. Questo significa più lavoro per medici e infermieri, turni ancora più pesanti, liste d’attesa che si allungano e una qualità dell’assistenza profondamente compromessa".
La richiesta è quella di un intervento immediato: "Non è accettabile che un servizio vitale venga sospeso per mancanza di personale. Occorre procedere subito con nuove assunzioni per colmare le carenze e ripristinare l’operatività dell’Emodinamica. Ma serve anche un’azione più ampia e strutturale, che garantisca condizioni di lavoro dignitose agli infermieri, con turni sostenibili e giusta valorizzazione economica, per evitare che situazioni simili si ripetano".