CAGLIARI. Il decreto sicurezza è al vaglio del Senato, ma fa già discutere. Nello specifico si parla dell’articolo 31, quello che vedrebbe i Servizi segreti italiani entrare nelle università con l’intento di recuperare dati non solo sugli studenti, ma anche eventualmente sui professori. La norma non riguarda solo le Università, ma in generale “Le pubbliche amministrazioni, le società a partecipazione pubblica o a controllo pubblico e i soggetti che erogano, in regime di autorizzazione, concessione o convenzione, servizi di pubblica utilità”.
Persino eventuali enti di ricerca. Queste realtà, da decreto, sarebbero tenute a collaborare con Dipartimento delle informazioni per la sicurezza (DIS), l’Agenzia informazioni e sicurezza esterna (AISE) e interna (AISI). Le informazioni in questione, quelle di norma tutelate dalla privacy, potrebbero finire nelle mani degli 007 (termine impreciso, ma funzionale) che si occupano di intelligence, sia internemente che esternamente all'Italia.
A preoccupare è l’ultimo passaggio del decreto, che recita: “Le convenzioni possono prevedere la comunicazione di informazioni ai predetti organismi anche in deroga alle normative di settore in materia di riservatezza”. E di conseguenza cresce la paura del cosìdetto “Grande fratello” nelle università, anche a Cagliari.
Da Unicaralis, Luca Cannas, responsabile della comunicazione, avverte: "La nostra libertà è in pericolo, noi non resteremo a guardare". Lorenzo Ara, studente, aggiunge: "Noi siamo molto preoccupati, derive da stato di polizia e nostalgici". Le due dichiarazioni complete nel servizio in testa all'articolo.
Per completezza d'informazione ecco, di seguito, l'articolo del decreto:
Articolo 31: “Disposizioni per il potenziamento dell’attività di informazione per la sicurezza”.
“1. Le pubbliche amministrazioni, le società a partecipazione pubblica o a controllo pubblico e i soggetti che erogano, in regime di autorizzazione, concessione o convenzione, servizi di pubblica utilità sono tenuti a prestare al DIS, all’AISE e all’AISI la collaborazione e l’assistenza richieste, anche di tipo tecnico e logistico, necessarie per la tutela della sicurezza nazionale. Il DIS, l’AISE e l’AISI possono stipulare convenzioni con i predetti soggetti, nonché con le università e con gli enti di ricerca, per la definizione delle modalità della collaborazione e dell’assistenza suddette. Le convenzioni possono prevedere la comunicazione di informazioni ai predetti organismi anche in deroga alle normative di settore in materia di riservatezza”.