CAGLIARI. "La crisi idrica smette di essere emergenza quando viene gestita con pianificazione e interventi mirati. Questo è l’approccio che abbiamo adottato sin dall’inizio del nostro mandato, trovandoci davanti a una situazione complessa: invasi non adeguati, interconnessioni mai realizzate e una gestione passata che non aveva previsto soluzioni strutturali per un problema così cruciale". Così Alessandra Todde, in una nota ufficiale, annuncia un "cambio dipasso" nella gestione della crisi idrica che colpisce la Sardegna.
"La scorsa estate, l’emergenza idrica ha colpito duramente alcune aree come la Baronia, con il Maccheronis a secco, ma siamo intervenuti tempestivamente. Abbiamo pianificato e stanziato risorse per le opere necessarie, dando priorità alla gestione ordinaria per non dover più rincorrere emergenze straordinarie", ha scritto la presidente della Regione. "Un altro esempio concreto è la gestione della crisi nel Nuorese, una settimana fa, prima della pioggia di questi giorni, i bacini erano quasi vuoti al punto che abbiamo ritenuto opportuno chiedere lo stato di emergenza nazionale. Grazie alle azioni intraprese, siamo riusciti a gestire al meglio la poca acqua disponibile, mentre le piogge recenti ci hanno consentito di revocare le restrizioni".
Questo però, a scanso di equivoci "non significa "liberi tutti". Stiamo lavorando per garantire riserve idriche adeguate, anche nelle scuole, e per far fronte a eventuali future emergenze con una gestione preventiva", ha puntualizzato Todde. "Va chiarito anche un punto oggetto di critiche: l’acqua del Govossai non è stata sprecata, ma è stata utilizzata per alimentare il potabilizzatore di Janna ‘e Ferru e l’eccesso è confluito nel lago di Gusana. Inoltre, il bacino della diga di Olai è attualmente a una capienza di 7 milioni di metri cubi su 12 disponibili. Questo sottolinea l'importanza di affrontare il problema in modo sistematico. La svolta nella gestione idrica è iniziata il 27 marzo scorso, uno dei miei primi atti da presidente. Lo voglio ricordare. Abbiamo autorizzato ENAS a fermare il rilascio in mare delle risorse idriche in eccesso, reintroducendo la prassi del trasferimento tra bacini per un utilizzo ottimale dell’acqua. L’Enas non trasferiva le risorse idriche dal Tirso al Flumendosa e l’acqua in eccesso veniva rilasciata in mare. Da allora, la gestione è profondamente cambiata".
E chiude: "C'è ancora molto da fare, in particolare sul fronte delle infrastrutture, come il collegamento tra Govossai e Olai nel Nuorese, le opere principali a riguardo sono già state finanziate e sono in fase di monitoraggio. Anche la gestione di Abbanoa sta cambiando passo, il presidente Sardu si è posto l'obiettivo ambizioso di ridurre del 20% le perdite idriche entro l’anno.
La strada è lunga, ma è tracciata. Il nostro impegno è chiaro, vogliamo trasformare la gestione dell’acqua da emergenziale a pianificata e strutturale".