CAGLIARI. “Se sarà conseguente rispetto agli impegni presi oggi, il ministro Urso dovrà trovare un investitore nei prossimi giorni o scegliere di intervenire in modo diretto nella proprietà e gestione degli impianti della Portovesme srl”: così il segretario della Cgil Sardegna Fausto Durante in riferimento alla giornata di oggi e a quanto comunicato dalla Glencore pochi minuti dopo le parole del ministro che, prima nella riunione con i sindacati e poi davanti a tutti i lavoratori nel piazzale di fronte allo stabilimento, ha detto che avrebbe chiesto alla multinazionale di riattivare le produzioni di zinco e piombo o, in caso contrario, di farsi da parte per far spazio ad altri investitori.
“La risposta della Glencore è arrivata a stretto giro, c’è solo la disponibilità di portare avanti la linea waelz con l’ipotesi futura di riciclare materiali per batterie” - ha detto il segretario Cgil sottolineando che “dopo quasi due anni dall’inizio della vertenza e diverse riunioni al ministero che non hanno portato alcun risultato, il ministro ha l’occasione di recuperare il tempo perso e dimostrare coerenza rispetto alla parola data oggi”.
Il ministro ha elencato una serie di vertenze sulle quali il governo sarebbe intervenuto, con una presa in carico diretta di pezzi di aziende e produzioni, in qualche caso anche commissariando aziende irresponsabili: “Lo faccia anche in questo caso senza perdere ulteriore tempo - afferma la Cgil - si tratta infatti, per ammissione dello stesso governo, di produzioni strategiche per l’intero Paese: zinco, alluminio e piombo sono tre dei cinque materiali strategici (gli altri due sono litio e rame) che accompagneranno la transizione verso la sostenibilità delle produzioni industriali da qui al 2050”.
La domanda alla quale il governo e il ministro del Made in Italy devono rispondere, al di là delle parole profuse oggi, è solo una: “Hanno intenzione di mantenere il protagonismo industriale e le competenze professionali in Italia e quindi nel Sulcis Iglesiente, oppure vogliono assecondare le scelte della Glencore che vuole cancellare il Paese dal novero dei produttori di questi materiali strategici?”
Perché sia conseguente alle affermazioni fatte, il governo deve risolvere il nodo critico dei costi energetici, perché è evidente a tutti che se il polo industriale del Sulcis Iglesiente ha una opportunità di ripresa e rilancio, come è stato promesso oggi, questa passa attraverso strumenti che ne garantiscano la competitività.
Il segretario della Cisl
“L’incontro di oggi a Portovesme ha un valore importante perché abbiamo avuto conferma che in questa difficile vertenza ci si presenta con un fronte unico, compatto, che vede insieme Governo, Regione, sindacati, lavoratori. E questo fronte può ottenere risposte immediate da Glencore e garanzie da altri eventuali investitori”. È il commento del segretario generale della Cisl, Pier Luigi Ledda, al termine dell’incontro a Portovesme con i ministri Urso e Calderone e la presidente della Regione, Alessandra Todde. “Attendiamo le prossime interlocuzioni annunciate dal ministro Urso – prosegue il segretario – e gli ammortizzatori per accompagnare i lavoratori fino alla risoluzione della vertenza, con la ripartenza della linea zinco da parte di Glencore o il subentro di altri investitori. Su un punto la Cisl va avanti convinta: occorre rilanciare l’industria pesante nel Sulcis Iglesiente, sfruttando le opportunità offerte dal poter ospitare l’Einstein Telescope e questo fronte compatto, che va oltre casacche e appartenenze, può e deve lavorare da subito per rilanciare il settore nell’Isola”.