CAGLIARI. "Sono convinto che i ragazzi daranno tutto: dobbiamo essere qualitativi, quantitativi, e capire il momento in cui essere determinanti e determinati”. Così il tecnico del Cagliari in conferenza stampa commenta la gara contro l'Inter in programma domani sera all'Unipol Domus.
“Credo che l’Inter sia una squadra tatticamente interessante, con un consolidamento che dura da tempo. Hanno la capacità di giocare corto con il portiere, quasi ti invitano ad andarli a pressare come in un gioco del gatto col topo. Dovremo essere bravi a gestire i momenti della partita. È una squadra che sa costruire in diversi modi e trasforma la sua struttura con una facilità disarmante, accettando senza problemi la parità numerica. I loro giocatori si conoscono a memoria. Questa deve essere una partita che accende energia e gratifica, sapendo però di dover fare quello che sappiamo, ma molto meglio e ad un livello sempre più alto", ha precisato Nicola.
POSSIBILI SCELTE TATTICHE
“Due punte dall’inizio? L’abbiamo già fatto e i ragazzi sanno bene come sviluppare il gioco in base all’avversario. Dobbiamo mantenere alta l’energia e l’entusiasmo, ma anche concentrarci su ciò che sappiamo fare bene, potenziandolo. In parallelo lavoriamo su ciò che c’è da migliorare. Serve sentire l’esigenza di produrre risultati: fin qui abbiamo cercato e costruito buone prestazioni, ora dobbiamo fare di più per concretizzare e portare a casa quando prodotto e meritato. Gaetano? Accordare fiducia nei giocatori significa anche rispettare le loro caratteristiche, Gianluca deve lavorare e stare sereno, perché arriverà ad ottenere ciò che tutti si aspettano da lui. Marin da trequartista ci va per dinamica durante la partita, ma serve convivere con gli equilibri giusti e quello non è il suo ruolo naturale. Aspettative? Verso i miei giocatori ho sempre delle aspettative, e in loro ripongo fiducia. L’importante è che la pressione e l’aspettativa non diventi negativa. Piccoli, Gaetano, Luvumbo: tutti si stanno costruendo ora i propri numeri, nessuno di loro viene da una serie di stagioni da protagonista ai massimi livelli, alcuni stanno avvicinando ora il momento di prendersi responsabilità per la prima volta in carriera. Idem vale per Felici, bisogna avere pazienza e dare fiducia, perché solo gradualmente passi dall’essere un elemento al quale viene richiesto di stupire a uno al quale viene richiesto di prendersi determinate responsabilità a beneficio della squadra. Facendo poi notare costruttivamente l’eventuale errore o imperfezione al fine di migliorare durante il percorso e dare sempre di più”.