CAGLIARI. Aria di crisi nel Pd isolano. A poco più di quarantotto ore dalla chiusura dei seggi sono molti i big del partito a sparare sul quartier generale puntando il dito contro la mala gestione della partita candidature operata da Giuseppe Luigi Cucca. Il segretario regionale, unico riconfermato al Senato tra i parlamentari dem sardi, rischia così di finire vittima da un lato della slavina provocata dalle dimissioni di Matteo Renzi e dall'altro dal fuoco amico proveniente dai maggiorenti del partito nell'Isola: alle accuse lanciate ieri mattina da Marco Meloni ai microfoni di YouTg ("Cucca ha pensato solo alla propria rielezione, ora si dimetta") si sono aggiunte a breve distanza le parole dell'altro deputato uscente del Pd Francesco Sanna che - commentando la sconfitta su Facebook in un post dal titolo "Coccodrillo di Francesco Sanna deputato (scritto da se medesimo)" - ha suggerito "al vertice attuale di rendere più facile una trasparente riflessione sul futuro mettendo a disposizione subito, senza aspettare che pochi o tanti lo chiedano, il proprio mandato".
Una nuova bordata è arrivata questa mattina da parte dell'europarlamentare Renato Soru che dalle pagine della Nuova Sardegna invia a Cucca un messaggio dai contenuti inequivocabili: "Dopo il passo indietro della dirigenza nazionale non mi aspetto niente di meno da quella regionale". Quali scenari si aprono adesso? In attesa di sviluppi sulla intricata vicenda del Pd nazionale il segretario regionale ha convocato per domani mattina la segreteria, incaricata di individuare la data della direzione nella quale, date le premesse, potrebbe aver luogo la resa dei conti ad appena undici mesi dalla nomina a segretario di Cucca.