CAGLIARI. "Oggi c’è stato il processo per Luca. Speravo nella sentenza finale ma non è stato così. La nuova è programmata al 27 gennaio". A parlare, in un lungo sfogo sui social è Sara Mameli, sorella di Luca, il ragazzo di 35 anni accoltellato e ucciso al Poetto ad agosto del 2023 (QUI LA NOTIZIA).
"Ho uno stato di schifo addosso, che non posso descriverlo. Ho sentito da parte della difesa il cercare in tutti i modi di minimizzare il gesto di un verme che per puro piacere personale, ha ucciso.
Uno a cui piace affettare la gente appena c’è l’occasione, con già con un tentato omicidio alle spalle.
Ha ucciso mio fratello, dicendo che c’è stato caos, confusione e quasi a non voler fare apposta.. è capitato.
Parliamo di uno che aveva il coltello visibile in mano, che senza motivo ha colpito a morte, con tale forza da fratturare il torace e piantare la lama nel cuore, e poi andarsene ,senza soccorrere, proseguendo la serata in hotel.
Quello che mi ha fatto più male è stato sapere che Luca nell’ultima mezz’ora in cui era in vita, dopo essere stato trafitto, senza motivo, da un essere che non aveva mai visto e con cui non aveva mai avuto a che fare, ha sofferto moltissimo, era cosciente, e sentiva che la vita lo stava abbandonando.
Chissà cosa ha pensato. Io lo immagino mentre pensa a come riuscire a togliersi da quella situazione. A come avrebbe reagito mamma, noi, i suoi nipoti. Lui voleva vivere. Era uscito a passare una serata in allegria con gli amici. Non ha mai fatto del male a nessuno. Ha sempre cercato la pace. Gli piaceva ridere e scherzare.
Che attenuanti si vogliono cercare?", si legge ancora.
"Ci sono le visite giusto? Vuole fare pena per avere qualche sconto? Non lo merita.
E mia madre?
Lei non ha questo privilegio?
No perché dalla morte non c’è scampo, può solo guardare la sua foto.
Non ci può parlare, non lo può abbracciare, non lo può consolare. Può solo portare i fiori in cimitero.
Ho fiducia nella giustizia", conclude il post.