CAGLIARI. A fine ottobre 2024, i dati elaborati dall’Osservatorio Sicurezza sul Lavoro e Ambiente Vega Engineering di Mestre confermano una tragica tendenza: in Italia si contano già 890 vittime sul lavoro, di cui 657 in occasione di lavoro e 233 in itinere.La Sardegna si trova in "zona rossa", con un’incidenza superiore del 25% rispetto alla media nazionale, insieme a Valle d’Aosta, Basilicata, Umbria, Trentino-Alto Adige, Sicilia e Molise. A livello regionale, si contano 21 morti in occasione di lavoro, un dato che colloca l’Isola tra le aree più colpite del Paese.
Mauro Rossato, Presidente dell’Osservatorio, sottolinea l’allarmante peggioramento rispetto allo scorso anno: "Le vittime sono più numerose di quelle dello scorso anno, così come il numero degli infortuni. È una proiezione sconfortante che narra una tragedia quotidiana". A livello nazionale, il settore delle Costruzioni rimane il più funestato, con 128 vittime, seguito da Attività Manifatturiere e Trasporti. Gli stranieri registrano un rischio di morte sul lavoro quasi triplo rispetto agli italiani, con un’incidenza di 62,8 decessi ogni milione di occupati, rispetto ai 24 degli italiani. L’Osservatorio evidenzia inoltre come i lavoratori più anziani siano i più esposti al rischio: nella fascia over 65 l’incidenza di mortalità è di 112,8 ogni milione di occupati. Complessivamente, in Italia, le denunce di infortunio crescono dello 0,4% rispetto al 2023, passando da 489.526 a 491.439. Secondo l’Osservatorio, questi dati rappresentano un quadro inquietante che richiede attenzione e interventi mirati per garantire maggiore sicurezza sui luoghi di lavoro.