CAGLIARI. "Sconvolto e provato dalla detenzione, ma sollevato dopo la confessione". Così Carlo Demurtas, l'avvocato che insieme alla collega Laura Pirarba difende Igor Sollai, descrive il reo confesso 43enne. La prima parte della confessione era arrivata quasi due settimane fa, quando Sollai aveva ammesso di aver ucciso la moglie. Ieri sera il secondo interrogatorio che sarebbe durato 4 ore e mezza. Durante questo nuovo colloquio Sollai ha aggiunto ulteriori dettagli, riconoscendo gran parte delle accuse, ma negando di aver premeditato il delitto e negando di averagito per motivi economici, nello specifico i 100mila euro dell'assicurazione sulla vita della moglie Francesca.
Francesca Deidda era scomparsa a maggio e solo a luglio Sollai sarebbe stato arrestato con l'accusa di omicidio e occultamento di cadavere. In quel periodo di tempo Sollai si è sostituito alla moglie, dapprima consegnando le dimissioni dal posto di lavoro e poi cercando di rincuorare le amiche e colleghe che le chiedevano dove fosse. A confermare la sostituzione è lo stesso autotrasportatore 43enne. Confermata anche l'arma del delitto, un martello, che Sollai ha riconosciuto tra delle foto presentategli dagli investigatori. Foto esemplicative, per capire che tipo di martello fosse, perché l'arma del delitto, stando a quanto rivelato dal reo confesso, sarebbe stato lanciato in mare. Confermate anche altri passaggi della ricostruzione: aveva cercato di nascondere il corpo con delle piante che aveva comprato e piantato sul posto.Tutto per nascondere la buca dove si trovava lo zaino al cui interno si trovava il cadavere.
"Ha rifiutato le accuse di premeditazione e il movente economico. Si è trattato di un atto d'impulso secondo il nostro cliente come aveva già detto (QUI I DETTAGLI)", ha sottolineato l'avvocato Demurtas. "Continua inoltre a precisare che ha agito da solo, senza aiuti esterni". E ora che succede? "Ora la prossima settimana avremo un nuovo colloquio con il cliente con cui discuteremo anche di alcuni risultati che sono arrivati e stanno arrivando sui dati informatici. Ma la palla è del pubblico ministero. A lui spetta la decisione su come procedere".