CAGLIARI. "Le sale operatorie del Businco non devono essere chiuse. Siamo pronti ad andare in Procura e abbiamo chiesto l'accesso agli atti del progetto". Così il leader di Usb Sanità Gianfranco Angioni, che denuncia le "troppe ombre e mezze verità sui lavori che interesseranno per anni l'Oncologico".
I lavori sono stati rinviati a gennaio, con data di fine prevista per giugno 2026. "Non siamo riusciti a rilevare sull'albo pretorio aziendale nessun atto che identifichi il progetto", contesta il sindacato, "Per questo abbiamo ritenuto opportuno richiedere l'accesso agli atti di tutta la documentazione riferibile al progetto esecutivo e cantierabile e con il cronoprogramma dei lavori".
"Siamo fortemente preoccupati e convinti che senza accorgimenti correttivi che possano identificare delle soluzioni diverse al trasferimento delle sale operatorie sarà il disastro per pazienti e operatori", continua Angioni. "La sensazione oramai percepita, vista anche la carenza cronica del personale, è che si voglia smantellare il Polo Oncologico Regionale e renderlo ibrido e in mano al privato. Questa probabilità dev'essere scongiurata in tutti modi - tuona il sindacalista- per noi non ci sono dubbi: durante il periodo dei lavori, l'unica alternativa possibile alla chiusura delle sale operatorie, rimane la sistemazione dell'ala B sita al secondo piano del Businco".
"All'interno dell'area, oramai abbandonata da oltre 5 anni e utilizzata come deposito, sono disponibili circa 500 metri quadri che possono essere predisposti all'utilizzo di diverse sale operatorie avendo anche l'impianto per i gas medicali già ultimati", attacca Usb Sanità. "Abbiamo ritenuto inoltre opportuno evidenziare al rappresentante legale del Brotzu la dott.ssa Agnese Foddis che, l'eventuale mancata predisposizione del progetto, corredato dai vari passaggi di verifica e convalida, oltre ad evidenziare responsabilità giuridiche e amministrative, renderebbero nullo il procedimento esecutivo. Siamo disposti ad andare fino in fondo, anche rappresentando la problematica alla Procura della Repubblica. Continueremo con la lotta e non permetteremo che gli ammalati di cancro e i diversi professionisti possano subire quest'altra ennesima ingiustizia".