BARI SARDO. "Una vergogna". Michele Riontino, 50 anni, affetto da Sla dal 2007, denuncia sui social la mancata regolarità dei trattamenti fisioterapici domiciliari previsti dal suo piano di cura e punta il dito sulla negligenza: "Chi di dovere trovi una soluzione".
“Sono completamente tetraplegico,” scrive l’uomo. “Mi nutro con un sondino e respiro attraverso un ventilatore collegato alla trachea. Insomma una malattia che mi ha sottratto la mobilità del mio corpo ma non quella della mia mente e della mia anima. Perché io nonostante la mia terribile situazione voglia sempre sorridere alla vita, e quotidianamente anche con grosse difficoltà la affronto con grande dignità e coraggio".
E poi la denuncia: "Sono arrabbiato. Da tempo non ricevo la fisioterapia regolarmente, come previsto dal piano terapeutico, che garantisce i trattamenti dal lunedì al venerdì. Lascio immaginare le conseguenze quando questi non vengono eseguiti.”
L’uomo, assistito dal distretto sanitario locale, denuncia che i trattamenti, gestiti dalla cooperativa che se ne occupa, saltano spesso per mancanza di personale. “La semplice assenza di un operatore fa crollare tutto il sistema. A pagare siamo noi pazienti, privati delle cure essenziali.”
Conclude chiedendo un intervento immediato: “Chi di dovere deve trovare una soluzione definitiva per garantire trattamenti regolari a tutti i malati che ne hanno bisogno.”