SAN SPERATE. "Prendiamo atto della decisione della cassazione e attendiamo le motivazioni". Così Carlo Demurtas, uno degli avvocati di Igor Sollai, commenta la decisione della cassazione di tenere in carcere il 43enne accusato dell'omicidio della moglie e dell'occultamento del suo cadavere. "Con la collega, Laura Pirarba, avevamo presentato una richiesta di revisione di negare i domiciliari al nostro cliente", spiega ancora l'avvocato Demurtas. "Una richiesta che in un primo momento era stata esaminata e ora è stata respinta". Secondo quanto si apprende, Sollai era considerato a rischio fuga e per questo dallo scorso luglio è rimasto in carcere. I legali ora si dicono "in attesa delle motivazioni e al lavoro sulle risultanze".
Da subito i legali di Sollai avevano chiesto la scarcerazione. (QUI LA NOTIZIA), pochi giorni dopo il ritrovamento del cadavere di Deidda, nelle campagne tra Sinnai e San Vito.
Ora, anche se è stato detto altre volte, sembra che l'attesa stia davvero per terminare: la sensazione generale è che presto il Pubblico ministero dovrà prendere la sua decisione sul 43enne.