CAGLIARI. La scelta è stata quella della non violenza. Ieri durante il comizio del leader nazionale di CasaPound Simone Di Stefano, all'hotel Regina Margherita, si sono limitati ad alcuni blocchi del traffico. Oggi, alla vigilia del voto, gli antifascisti hanno proseguito la loro campagna contro il partito di estrema destra con l'attacchinaggio di manifesti sarcastici a Is Mirrionis, nel quartiere nel quale CasaPound ha aperto la sede di Cagliari, in via La Nurra.
"Nel giorno di chiusura della campagna elettorale", spiegano dal Laboratorio politico Sa Domu, "ci siamo ritrovati di nuovo per le strade di Cagliari per contestare l'arrivo del leader di Casapound di Stefano. Abbiamo deciso di tornare nel quartiere di Is Mirrionis, a pochi giorni dall'ultima volta, per interagire con gli abitanti e dimostrare ancora una volta la nostra opposizione alla luce del sole, senza paura". In un rione che, invece, vivrebbe un clima di tensione: "In tanti e tante ci hanno detto dell'aria asfissiante che tira in quartiere, ampiamente militarizzato dalle forze dell'ordine data la presenza di Casapound".
Il presidio di polizia sarebbe confermato anche da un episodio di questa mattina: " Anche oggi, appena imboccata via Meilogu, quattro pattuglie della polizia hanno provato ad identificarci e impedirci di proseguire l'attacchinaggio senza riuscirci", spiegano da Sa Domu, l'ex scuola occupata di Castello, "Le elezioni sono alle porte e ci diranno dove e come l'estrema destra ha raccolto consenso. Sta a noi riempire di contenuti e creare reti in quei luoghi tali da tagliare ogni ponte tra i quartieri e i neofascisti".