CAGLIARI. “Il Comune ci faccia sapere come fare per andare avanti: non possiamo fare i volontari per sempre, una retribuzione seppur minima è necessaria, per non lasciare a sé stesse 15 persone senza fissa dimora”. È duro Davide Ariu, presidente dell’opera speciale “Ozanam”, attiva dal 2000 nell’accoglienza dei senza fissa dimora. Da quattordici anni nel centro comunale di solidarietà Giovanni Paolo II, in viale Fra’ Ignazio, l’associazione ha ospitato oltre 300 persone, ma il 1º gennaio sono scaduti i contributi comunali (su base europea) che permettevano ad Ariu e soci - in tutto 5 operatori socio assistenziali - di curare gli spazi per poter accogliere persone tolte letteralmente dalla strada. “Non possiamo lasciarli soli, per ora continueremo a prestare gratuitamente il nostro servizio. Ma per quanto ancora?”, si chiede Ariu.