BEIRUT. "Il personale militare italiano in Libano si trova precauzionalmente nei bunker. Unifil non è un obiettivo ma non bisogna sottacere che l'aumento del livello e dell'intensità degli scontri rende la situazione delicata". Così il ministro italiano della Difesa Guido Crosetto sull'operazione di terra israeliana in Libano, dove si trovano in missione circa mille militari della Brigata Sassari. La tensione sale e il rischio ora, anche tra i Dimonios, è sempre più alto. Anche se il rifugio nei bunker è "in via precauzionale".
Unifil (citata sopra nella dichiarazione del ministro Crosetto) è stata creata nel 1978 per garantire il ritiro delle forze israeliane dal Sud del Libano e di ristabilire la pace e la sicurezza nell’area. Il contingente della missione dell'Onu tra Libano e Israele è guidato proprio dalla Brigata Sassari, composta da 1.200 militari quasi tutti sardi.
Stamattina nelle commissioni esteri e difesa è prevista l'informativa del ministro degli esteri Antonio Tajani sul medio oriente.
E la presidente del Consiglio Giorgia Meloni commenta: "La priorità è la protezione dei civili e la sicurezza dei militari del contingente italiano nel sud del paese".