ARBUS. "Siamo preoccupati per la massiccia e incontrollata presenza di cervi, daini e cinghiali nel nostro territorio, che stanno causando gravi danni alle attività agricole locali, compromettendo vigneti, frutteti, orti e colture foraggere, e rappresentano una seria minaccia per la sicurezza pubblica". È l'amministrazione comunale di Arbus a scrivere all'assessora all'Ambiente Rosanna Laconi, al direttore di Forestas, a quello del Corpo Forestale, al commissario straordinario della provincia del Sud Sardegna, all'Ispra, Coldiretti e Confagricoltura, per denunciare la situazione.
"Recentemente, nella frazione di Montevecchio, un esemplare ha aggredito una bambina", scrive il vicesindaco di Arbus Simone Murtas, "dimostrando il pericolo concreto che questi animali possono rappresentare per i cittadini. Inoltre, è sempre più frequente che cittadini e turisti, soprattutto nella stessa frazione, forniscano cibo a questi ungulati. Questo comportamento, oltre a essere pericoloso, riduce la naturale diffidenza degli animali verso l’uomo, spingendoli ad avvicinarsi ai centri abitati e aumentando il rischio di ulteriori incidenti e aggressioni".
Secondo l'amministrazione comunale "un ulteriore aspetto preoccupante è il rischio di malattie trasmissibili dagli animali selvatici ad altri animali e all'uomo, che rappresenta un pericolo significativo per la salute pubblica. La crescente vicinanza ai centri abitati amplifica tale rischio. La situazione è ulteriormente aggravata dall'aumento dei sinistri stradali causati dall'attraversamento di cervi, daini e cinghiali, ormai quasi quotidiano nel nostro territorio. Il Comune è spesso costretto a intervenire per la rimozione delle carcasse, con conseguenti disagi e costi per la comunità".
Da qui la richiesta di un "intervento urgente per intensificare i controlli sul territorio, al fine di prevenire l’alimentazione degli animali selvatici da parte di cittadini e turisti e per monitorare più attentamente la loro popolazione". Il vicesindaco chiede poi di "delimitare e circoscrivere le aree riservate alla fauna selvatica per ridurre i danni alle attività agricole e prevenire ulteriori incidenti stradali", si legge nella lettera.