CAGLIARI. "Domenica saranno esattamente 6 mesi dalle elezioni regionali. Significa che il 10% della legislatura è già passato. E cosa ha prodotto la giunta Todde e la maggioranza che la sostiene?". Così Paolo Truzzu, ex sindaco di Cagliari, ora all'opposizione regionale, apre un lungo post di critica nei confronti della maggioranza guidata dalla presidente della Regione in carica, Alessandra Todde.Un post, quello di Truzzu, che raccota il suo punto di vista sugli ultimi mesi, partendo da quello che è il tema più caldo dell'estate sarda: la speculazione energetica.
"Una variazione di bilancio e la moratoria sulle rinnovabili che, come annunciato, si è rilevata insufficiente e inutile", dice Truzzu. "Eppure sarebbe bastato accogliere alcuni nostri suggerimenti per tutelare meglio le comunità e il territorio dalla speculazione". (Intanto anche la presidente Todde ha detto la sua sull'argomento: "Non ho firmato nè dato il nome ad alcun decreto")
Attacchi frontali anche su agricoltura "in ginocchio", il bando della continuità territoriale che "anziché risolvere il problema dei trasporti aerei sembra acuirli" e sanità. DI seguito il resto delle sue parole e il post originale.
"Intanto il nostro comparto primario, l’agricoltura è in ginocchio. Siamo l’unica regione in crisi a non aver proclamato lo stato di calamità naturale, in attesa di non si sa cosa. Risultato: non possiamo accedere ai fondi nazionali per ristorare i produttori.
Il bando della continuità territoriale anziché risolvere il problema dei trasporti aerei sembra acuirli e ancora non si è capita quale sia la strategia in merito alla fusione degli aeroporti.
La Sanità, di cui tanto ci si è riempiti la bocca in campagna elettorale, è in stato comatoso e al di là di alcune bislacche proposte non si è visto ancora nulla per affrontare il problema dei pronto soccorso, dell’assenza di personale e per la medicina del territorio.
Anzi la novità è che in queste settimane il pronto soccorso di Isili chiude e che la giunta ha approvato una bozza di riforma, che non riforma nulla, che non risolve i problemi, ma che garantisce a chi governa di nominare i propri fedelissimi.
Ecco in questo, nelle nomine, si sono rivelati i numeri uno. Dopo aver strillato sul poltronificio, non solo ne hanno usufruito a piene mani, ma hanno fatto di tutto anche per aumentare le “cadreghe”. Insomma si predica bene e si razzola male.
Ciò che a me però più preoccupa, se la situazione non fosse già drammatica così, è che non si intravede una strategia, una logica. Si vive alla giornata inseguendo il tema del momento e attaccando il governo nella speranza di far dimenticare la propria inconsistenza. E davanti alle critiche e alle osservazioni ci si chiude a riccio, cercando conforto solo nei vecchi e nuovi paladini, sardi e d’oltremare, del verbo grillino.
E’ così sull’energia, dove un giorno è colpa del governo, un giorno della minoranza, un giorno dei comitati e un giorno della stampa, ma nessuno ci ha ancora spiegato quale sia la politica energetica che si vuole per la Sardegna.
E’ così per la Sanità, dove anziché dare indirizzi agli attuali manager (che badate non si danno perché non ce ne sono), si inventa una finta riforma per poterli sostituire. E lo si dice pure, dimenticando la massima di Seneca “Non esiste vento favorevole per il marinaio che non sa dove andare”.
PS: Mi aspetto adesso i commenti dei soliti criticoni a comando, che mi diranno di stare zitto perché ho perso le elezioni. Vi dico subito che avete una strana idea di democrazia, in cui può parlare solo chi vince e che non starò zitto, ma continuerò a dire la mia perché ho tutta intenzione di onorare il ruolo che ricopro fino all’ultimo giorno".
- Redazione
- News