CAGLIARI. Era nella zona degli scontri ma non avrebbe potuto prendervi parte nemmeno volendo. Perché il tifoso del Cagliari che si è visto recapitare un provvedimento di Daspo per i tafferugli ultrà di Sassari del 25 marzo del 2017 è cieco. Non vedente, con chiare difficoltà di deambulazione. Nessuno però aveva preso in considerazione questo particolare. Così il Tar ha annullato il provvedimento emesso dalla Questura di Sassari.
Gli scontri ultrà a Sassari
I fatti sono noti; il 25 marzo scorso, in occasione di un'amichevole con il Sorso, numerosi tifosi cagliaritani si sono presentati alla stazione di Sassari. Gli scontri con le forze dell'ordine sono stati immediati. Numerosi i provvedimenti adottati contro i componenti del gruppo ultrà rossoblù. Tra loro anche il giovane che ha presentato ricorso. "È fornita prova da parte del ricorrente in ordine al suo stato di persona non vedente", scrivono i giudici del Tar. "Nel provvedimento di Daspo non vi è alcuna traccia di una istruttoria in ordine a questo fatto tutt’altro che irrilevante. Il soggetto, lo si ribadisce, non vedente e con una capacità di deambulazione limitata. Può muoversi solo accompagnato. Egli non nega la presenza sul luogo dove sono accaduti i disordini. Contesta di avervi preso parte". E, in effetti, avrebbe avuto delle difficoltà oggettive a farlo.