CAGLIARI. È allarme tra le imprese del sistema casa della Sardegna per il taglio delle detrazioni fiscali sugli immobili in arrivo a fine anno. Secondo Confartigianato Sardegna sarebbero a rischio imprese e posti di lavoro. Nell’Isola nel 2023, tra ristrutturazioni e riqualificazioni, sono stati eseguiti 200 milioni di euro di lavori e 165miloni di euro di detrazioni.
I numeri arrivano dall’analisi del comparto dell’Ufficio Studi di Confartigianato . dal 1° gennaio, la detrazione sulle ristrutturazioni passerà dal 50 al 36%, con il tetto di spesa che dagli attuali 96mila euro arriverà a 48mila. Confartigianato lancia quindi un appello a Governo e Parlamento per trovare alternative: “L’annuncio del Governo sulla riduzione di percentuali e tetto di spesa sta causando notevoli disagi a un comparto che era in salute nonostante stesse subendo il contraccolpo della fine del superbonus 110% - dice Meloni – infatti se da una parte siamo subissati da richieste dei cittadini che vogliono chiudere i lavori entro il 31 dicembre dall’altra manca il personale adeguato e i materiali diminuiscono nella loro disponibilità e aumentano come prezzi. Insomma, siamo in una nuova tempesta perfetta con l’orologio degli incentivi che ha iniziato il suo inarrestabile conto alla rovescia”.
“Per tutte queste ragioni e perché sarebbe un errore raffreddare consapevolmente il mercato dell’edilizia, congelando nei fatti gli incentivi fiscali – rimarca Meloni – ci appelliamo ai Parlamentari sardi affinché si facciano portavoce nelle varie Commissioni delle istanze delle imprese del settore preoccupate da un triplo rischio e per trovare soluzioni alternative come la slittamento di un anno o gli incentivi europei: veder sgretolata la propria solidità, non poter garantire il lavoro ai propri dipendenti, con conseguenze sulle famiglie, e non poter contribuire alla crescita economica della propria terra. Evitiamo un corto circuito che potrebbe essere devastante”. “Se da parte dello Stato c’è la necessità di far quadrare i conti – precisa il Presidente di Confartigianato Sardegna - altrettanta necessità c’è da parte delle imprese coinvolte, di non perdere quote importanti di fatturato e di posti di lavoro, creati proprio grazie al volàno degli incentivi. Senza la spinta delle detrazioni, l’edilizia e tutti i settori che vi lavorano, dovranno fare i conti con un mercato in debito di ossigeno, complice anche la progressiva perdita di potere d’acquisto delle famiglie legata alla spirale inflattiva”.